Abel Herrero – Roma: Elettri Città
L’artista cubano (residente in Italia dal 1994), che negli anni ha intessuto un dialogo sempre più proficuo con le discipline scientifiche e filosofiche, in occasione della sua prima personale a Roma presenta una serie di lavori inediti che costruiscono un dialogo tra bidimensionalità e tridimensionalità.
Comunicato stampa
Z2O Galleria | Sara Zanin è lieta di presentare Roma: Elettri Città di Abel Herrero.
L’artista cubano (residente in Italia dal 1994), che negli anni ha intessuto un dialogo sempre più proficuo con le discipline scientifiche e filosofiche, in occasione della sua prima personale a Roma presenta una serie di lavori inediti che costruiscono un dialogo tra bidimensionalità e tridimensionalità.
Nella recente personale a Reggio Emilia a cura di Bruno Corà, concepita appositamente per gli imponenti spazi dei Chiostri di San Pietro, ha scelto di presentare nello storico contesto grandi dipinti inerenti a elementi naturali come metafore della condizione dell'individuo odierno. Herrero prosegue ora la sua proposta romana inserendo fenomeni fisici e atmosferici in un contesto cittadino fortemente urbanizzato come quello del caratteristico quartiere romano in cui è ubicata la galleria. In questo caso la proposta dell'artista non si limita alle metafore del quotidiano ma intende anche omaggiare il recentemente scomparso Walter De Maria.
Pur nella differenza dei media utilizzati dai due artisti, la produzione artistica di Abel Herrero ha molteplici punti di contatto con le dinamiche processuali presenti nell’opera di Walter De Maria. In particolare, l'approccio al mondo fisico e agli elementi che inducono alla ricerca della complicità naturale, al fine di rivelare i tratti che fanno dell'individuo un artefice spettatore, ovvero un mezzo tra due fini.
Per l'occasione romana Herrero espone due grandi tele nelle quali l’esito visivo è una pittura di astrazione-figurazione, molto attenta alla ricerca formale quanto alla dimensione processuale. Inoltre, il regime di economia nell'uso della materia e nel processo pittorico è un emblematico gesto di umiltà nei confronti del mondo fisico e dell'esuberanza naturale. Oltre ai dipinti saranno presenti in mostra i Vasi comunicanti, elementi con cui l’artista crea un’interazione tra realtà fisica e metafisica, in questo caso servendosi della matericità geologica del marmo quale contenitore e propagatore di frequenze immateriali.
In occasione della mostra è in preparazione una pubblicazione – edita dalla casa editrice Magonza – in cui saranno raccolti diversi cicli dell’opera di Herrero, con testo storico critico di Bruno Corà, un contributo di Marco Vallora e una conversazione tra l’artista e il filosofo Emanuele Severino.
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Abel Herrero (La Habana, Cuba, 1971) ha frequentato la Escuela Elemental de Artes Plásticas a La Habana e l’Academia de Pintura de San Alejandro. Trasferitosi in Italia nel 1994, vive tra Parma e la Toscana. Pur vivendo in Italia Abel mantiene una forte relazione con Cuba, che si traduce nella realizzazione di eventi artistico filosofici volti ad arricchire il dialogo tra il suo Paese e la cultura contemporanea occidentale. Herrero conduce la sua ricerca artistica non solo in pittura, ma anche attraverso diversi media quali la scultura e la fotografia. Ha esposto in numerose mostre personali come: Invasi (Chiostri di San Pietro, Reggio Emilia, 2013); Observatorio (Centro de Dessarollo de las Artes Visuales, La Habana, 2010); Animanimal (Studio 34, Salerno, 2007); A.Herrero (Galleria Forni, Bologna, 2006) e collettive come: Paradiso (Marble Weeks, Biennale di Carrara, 2013); Pelle di donna (Triennale di Milano, 2012); Pagine da un bestiario fantastico. Artisti Italiani del XX e XXI secolo (Palazzo Santa Margherita, Modena, 2010). Le sue opere sono presenti in importanti collezioni private.