Abelardo Morell – Inside Out

Informazioni Evento

Luogo
NYU FLORENCE - VILLA LA PIETRA
Via Bolognese 120 , Firenze, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

Visita su appuntamento (prenotazioni a [email protected])

Vernissage
17/05/2018

ore 19 su invito

Artisti
Abelardo Morell
Uffici stampa
DAVIS & CO
Generi
fotografia

Villa La Pietra, sede fiorentina della New York University, dal 17 maggio al 14 settembre 2018 ospita nella sua Limonaia, sulle colline a due passi dalla città, la mostraInside Out: Camera Obscura Views of Villas and their Environs. The photography of Abelardo Morell che inaugura la quattordicesima edizione della rassegna estiva “The Season”.

Comunicato stampa

Villa La Pietra, sede fiorentina della New York University, dal 17 maggio al 14 settembre 2018 ospita nella sua Limonaia, sulle colline a due passi dalla città, la mostra Inside Out: Camera Obscura Views of Villas and their Environs. The photography of Abelardo Morell che inaugura la quattordicesima edizione della rassegna estiva “The Season”.

La villa e il suo bellissimo giardino, progettato dalla famiglia Acton all’inizio del Novecento prendendo spunto dai grandi giardini rinascimentali, sembrano far parte di un unico insieme, richiamandosi l’un l’altra in un gioco continuo di rimandi: le finestre della villa che danno sul giardino, fanno da cornice agli scorci che si aprono davanti al visitatore delle sale, mentre il verde dell’esterno che si specchia nelle superfici vetrate delle finestre, le fa sembrare a chi passeggia sul viale messe lì apposta per coglierne il riflesso. E ne’ l’una, ne’ l’altra cosa sono casuali, gli Acton avevano studiato tutto esattamente con questo scopo: far dialogare tra loro la villa e il giardino. Dialogo riproposto alla perfezione dalla mostra di Abelardo Morell, il fotografo/artista di origine cubana che da anni lavora con la tecnica della camera oscura, portando negli interni che fotografa il riflesso delle immagini esterne, in un modo che restituisce alla fotografia tutta la magia che doveva avere ai suoi esordi.

“Quando allestisco una stanza per fare questo genere di foto – racconta Abelardo Morell per spiegare il suo lavoro – copro le finestre con un telo nero di plastica sino ad ottenere l'oscurità totale. Poi, pratico un piccolo foro nel telo che fa sì che sulle pareti della stanza si proietti l'immagine rovesciata di ciò che sta all’esterno”. Come in una camera oscura, appunto. Utilizzando una lente sul foro, l’immagine diventa sempre più nitida e applicandoci un prisma davanti, si può fare in modo che la proiezione non sia più capovolta. A quel punto, come in un sogno o in una magia, l’esterno entra nell’interno e si posa sulle pareti sovrapponendosi ai quadri e mobili che già ci sono. Un’immagine nell’immagine, che solo adesso viene fotografata da Morell. In passato, con le pellicole da impressionare, i tempi di esposizione erano lunghissimi, adesso col digitale si sono molto ridotti, ma comunque per cogliere al meglio la debole luce filtrata, occorrono tanto lavoro e preparazione. Ma il risultato sembra smentirli entrambi e appare magicamente casuale e del tutto spontaneo.

Morell lavora con questa tecnica dal 1991 e le sue opere sono state presentate in tutto il mondo. Nel 2017 la direttrice di NYU Firenze, Ellyn Toscano, lo ha invitato a Villa La Pietra, luogo che si è rivelato perfetto per utilizzare il suo metodo della camera oscura, proprio per il gioco di rimandi visivi fra l'architettura e le opere d'arte negli interni e gli scorci del giardino circostante. “Attraverso la minuscola apertura della camera – scrive Ellyn Toscano nella bella introduzione del catalogo pubblicato da Edifir – l'esterno si proietta sulle pareti delle sale buie, rovesciato e quasi trasparente, sfumando i confini fra le strutture del giardino e i contorni delle sale della villa, in una fusione di colori e in una scomposizione di forme. La visione di Morell miscela bene questo insieme, frammentato dalla luce e poi ricostituito in immagini stratificate. Per qualche motivo, è proprio la magnifica distorsione panottica lo strumento che consente di meglio comprendere l'unità di giardino e villa. Le fotografie sono disorientanti, evocative e belle. Invece di restituirci il fascino compiaciuto dei giardini toscani, le immagini di Morell fanno penetrare la natura nell'intimità degli spazi interni, creando paesaggi onirici surreali nei quali sembra che la natura lotti per il suo primato, escludendo qualsiasi segno di presenza umana”.
L’esposizione che la New York University presenta oggi, nei bellissimi spazi della Limonaia, propone le immagini scattate in villa, insieme ad altre di paesaggi urbani fiorentini. I riflessi di edifici iconici della città si sovrappongono a spazi interni o esterni, ma sempre totalmente estranei gli uni con gli altri, intrecciando natura e architettura, passato e presente: i grandi riquadri verdi e bianchi della facciata del Duomo si riflettono sulla parete di un ufficio come un’invadente carta da parati, la celeberrima silhouette della città vista dall’alto, emerge su un vialetto punteggiato di ghiaia e la torre di palazzo Vecchio è avvolta da un tralcio che fa pensare alla tela di un ragno. Visita su appuntamento (prenotazioni [email protected]).

Abelardo Morell è nato a L'Avana, Cuba nel 1948. Emigrato negli Stati Uniti con i suoi genitori nel 1962, Morell ha conseguito la laurea presso il Bowdoin College e il suo MAE presso la Yale University School of Art. Ha ricevuto una laurea ad honorem dal Bowdoin College nel 1997 e dalla Lesley University nel 2014. Tra le sue pubblicazioni ricordiamo un'illustrazione fotografica di Alice nel paese delle meraviglie (1998) di Dutton Children's Books, A Camera in a Room (1995) di Smithsonian Press, A Book of Books (2002) e Camera Obscura (2004) di Bulfinch Press, Abelardo Morell (2005) di Phaidon Press, The Universe Next Door (2013) di The Art Institute of Chicago e Tent-Camera (2018), pubblicato da Nazraeli Press. Il suo lavoro più recente, Flowers for Lisa, sarà pubblicato da Abrams nell'ottobre 2018. Ha ricevuto numerosi premi e riconoscimenti, tra cui una borsa di studio Guggenheim nel 1994, un premio Infinity in Art di ICP nel 2011 e, nel 2017, un Lucie Award. Il suo lavoro è stato esposto in molte gallerie, istituzioni e musei, tra cui il Museum of Modern Art, il Whitney Museum of American Art, il Metropolitan Art Museum di New York, il Chicago Art Institute, il San Francisco Museum of Modern Art, Il museo d'arte di Houston, il museo di belle arti di Boston, il Victoria & Albert Museum e oltre settanta altri musei nel mondo. Una retrospettiva del suo lavoro, organizzata congiuntamente dall'Istituto d'arte di Chicago, The Getty di Los Angeles e The High Museum di Atlanta, si è chiusa nel 2014 dopo un anno di tappe. Questo novembre uno spettacolo tratto dal suo Flowers for Lisa sarà alla Edwynn Houk Gallery di New York City.