Abitare il minerale – Marianne Heier
Performance dell’artista norvegese Marianne Heier This is What Creates the Seasons and the Passing of the Year, and That Rules over All Visible Things.
Comunicato stampa
Nell’ambito del progetto ABITARE IL MINERALE, realizzato da a.titolo in collaborazione con il Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, sabato 6 maggio, nella spettacolare cornice della cava di gneiss Morina a Montoso, situata a 1.300 metri di altitudine, prende avvio il Simposio itinerante con la performance dell’artista norvegese Marianne Heier This is What Creates the Seasons and the Passing of the Year, and That Rules over All Visible Things. Con un titolo che rimanda al mito della caverna di Platone, Heier indaga il ruolo dell’arte nella cultura occidentale attraverso un parallelo tra la dimensione estetica e quella politica che dall’antichità giunge fino a oggi, toccando alcune delle principali questioni che investono la nostra contemporaneità, segnata dalla crisi del paradigma democratico.
La performance, realizzata dall’artista con il collettivo di danza Kunstgress, vede la messa in scena di sei sculture iconiche della storia dell’arte quali Il discobolo, la Nike di Samotracia, il gruppo del Laocoonte, interpretate da quattro danzatrici vestite con indumenti sportivi tecnici. Come una guida accompagna i visitatori all’interno di un museo o di un parco archeologico, analogamente l’artista conduce il pubblico nella cava recitando un testo ispirato, tra gli altri, agli scritti di Michelangelo Buonarroti, dello storico dell’arte Ernst Gombrich, della teorica femminista Griselda Pollock e del poeta norvegese Tor Ulven. Nel suo discorso rivolto al pubblico, Heier coinvolge le singole “sculture”, ponendo a confronto la statuaria greco-antica e la definizione del canone e della struttura sociopolitica occidentale. Il testo evidenzia come lo sviluppo estetico della scultura – dal periodo arcaico (600-480 A.C.), allo stile classico (480-330 A.C.) a quello ellenistico (323-50 A.C.) – veda il dinamismo e la presenza di dettagli fisici e somatici aumentare di pari passo con lo sviluppo democratico e la partecipazione degli individui alle decisioni politiche. Il punto di vista della guida – Marianne Heier – si sposta di continuo nella cava/cavea, mettendo in risalto le diverse interpretazioni della storia dell’arte e dei suoi significati.
La performance, che sottolinea l’importanza dell’arte per l’umanità e la sua funzione nel corso della storia, indirettamente indaga le condizioni della produzione artistica contemporanea legate alla sua autonomia e sopravvivenza a livello locale e internazionale. Nel contesto del progetto ABITARE IL MINERALE, questa performance rimanda alle potenzialità politiche, estetiche e narrative che abitano la materia, sia essa la massa immanente di una montagna o la struttura della società.
ABITARE IL MINERALE propone una riflessione sul superamento della visione antropocentrica nel rapporto con il nostro habitat e sul concetto di creatività alla luce delle nuove teorie filosofiche e scientifiche che hanno esteso la nozione di agency – ovvero la “capacità di agire” – al mondo non umano e inorganico, considerando la materia, gli esseri umani e i loro strumenti di comunicazione in un rapporto di interdipendenza. Dallo sguardo sui processi di formazione e trasformazione della materia, a quelli che riguardano la società umana, tra l’agorà greca e quella virtuale in cui si esplicano le nuove forme del paradigma democratico e le sue insidie, il progetto è inteso come una piattaforma fluida la cui materia, per usare le parole della filosofa Karen Barad, è un “coagulo di agenti, morfologicamente attivo, generativo e articolato”. Ogni appuntamento del Simposio itinerante intende offrire differenti chiavi di lettura sui temi sollevati dal progetto ABITARE IL MINERALE, proponendo un recupero della dimensione esperienziale anche attraverso la specificità dei luoghi in cui avvengono le performance e gli incontri.
La performance è interpretata da Marianne Heier con le danzatrici Ida Frømyr Borgen, Hanne Frostad Håkonsen, Maaike Croles Fitjar e Amanda Bach, con la collaborazione di Tobias Leira per le luci, di Erlend Hogstad per il suono e della produttrice Kari Berge. Il supporto tecnico e logistico per l’allestimento è di Lookout Comunicazione ed Eventi.
La produzione dell’evento è realizzata grazie al contributo di Arts Council Norway, KORO Public Art Norway, OCA Office for Contemporary Art Norway, Bergesenstiftelsen, Anders Jahres Stiftelse, Norske Kunstforeninger.
La performance si terrà sabato 6 maggio 2017 in due fasce orarie: alle ore 12.00 e alle ore 14.30 (durata 40’, lingua italiana). Alle ore 13.00 ai partecipanti sarà offerto un light lunch.
La partecipazione all’evento è gratuita.
Iscrizione obbligatoria all’indirizzo [email protected]
Prossimi appuntamenti:
mercoledì 17 maggio – conversazione tra Giuseppe Penone e Carolyn Christov-Bakargiev, Teatro del Castello di Rivoli
sabato 27 maggio - dialogo tra Giovanni Anselmo e Massimo Bartolini, Rocca e geosito di Verrua Savoia (TO)
venerdì 16 giugno – lectio magistralis della filosofa statunitense Karen Barad, Teatro del Castello di Rivoli
sabato 17 giugno – esplorazione conoscitiva The Quarry Experience, con Andrea Caretto e Raffaella Spagna e il geologo Marco Giardino, cava di gesso di Moncucco Torinese e cava di argilla del Munlab Ecomuseo dell’Argilla di Cambiano (TO).
ABITARE IL MINERALE è un progetto realizzato da a.titolo in collaborazione con il Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, a cura di Francesca Comisso, Luisa Perlo e Marianna Vecellio, con il sostegno della Compagnia di San Paolo nell’ambito del bando “Ora! Linguaggi contemporanei, produzioni innovative”.