Accardi | Rotella | Turcato – Tre astrattisti a confronto

Informazioni Evento

Luogo
GALLERIA IN ARCO
Piazza Vittorio Veneto 3, Torino, Italia
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Date
Dal al

La mostra presenta tre artisti piuttosto diversi nel proprio operare creativo.

Vernissage
06/11/2021

ore 11-23

Artisti
Mimmo Rotella, Carla Accardi, Giulio Turcato
Generi
arte contemporanea, collettiva

La mostra presenta tre artisti piuttosto diversi nel proprio operare creativo.

Comunicato stampa

La mostra presenta tre artisti piuttosto diversi nel proprio operare creativo. Carla Accardi aderisce nel 1947 al gruppo “Forma 1″, dove è presente anche Giulio Turcato. Il movimento é sostenitore di un’arte strutturata ma non realistica, che dà importanza alla forma ed al segno nel loro significato basico essenziale, eliminando nelle loro opere ogni pretesa simbolista o psicologica – in quanto basato su fondamenti di matrice marxista – quasi una mediazione tra i due opposti linguaggi dell’arte italiana di quel periodo, divisa tra astrattismo e realismo. Col passare del tempo ogni artista del gruppo svilupperà un linguaggio personale, dall’astrattismo alcuni di essi torneranno al figurativo, mentre il discorso astratto verrà portato avanti soprattutto dalla Accardi, ricercatrice e sperimentatrice del genere, secondo una personale poetica legata al segno-colore con divagazioni materiche ed informali in una ricerca continua, uscendo dalla dimensione del quadro e coinvolgendo lo spazio circostante, in una serie di installazioni fino al recupero di una dimensione più tradizionale. Mimmo Rotella inizia col dipingere quadri astratto-geometrici ispirati alle opere di Kandinskij e Mondrian fino alla scoperta del manifesto pubblicitario come espressione artistica. Così nasce il dècollage, prelevando dai muri di Roma e incollando sulla tela pezzi di manifesti – strappati per strada e successivamente rielaborati nello studio – e adottando il collage dei cubisti contaminato con elementi mutuati da una matrice astratto/informale. Rotella esegue anche assemblaggi e ready made con oggetti acquistati da rigattieri come tappi di bottiglia, corde, ceste di vimini e pezzi di stoffa; questo rimando all’oggetto di uso comune e quotidiano lo avvicina alle pratiche coeve della Pop Art britannica e statunitense. Quando non esplicitamente astratti i dècollages si caratterizzano per la presenza figurata dei divi del grande schermo e della musica o derivati da manifesti pubblicitari in cui il prodotto è chiaramente enfatizzato. Giulio Turcato esprime nella sua pittura – sempre leggera, nitida e inafferrabile – le rotte principali dell’arte italiana ed europea, le vibrazioni e gli stimoli dettati da una grande libertà creativa che ha sempre evidenziato un certo nomadismo linguistico. I suoi dipinti appaiono sempre diversi ed essenziali e ciò emerge nella concretizzazione – cromatica, segnica e spaziale – di emozioni individuali intense e sottili, spesso intrise di valenze fantastiche, senza per questo diventare simboliche. Per l’artista la pittura moderna deve essere imperniata sul colore come espressione emotiva e psicologica, le sue opere sono immagini, materiali, memoria, illusioni, allucinazioni forme ed itinerari che si propongono come proiettati in un prossimo futuro millennio. I suoi dipinti acquistano così un’evidenza che coinvolge lo spettatore attraverso un impianto non solo visivo, ma anche concretamente fisico. Carla Accardi: Trapani, 9 ottobre 1924 – Roma, 23 febbraio 2014 Mimmo Rotella: Catanzaro, 7 ottobre 1918 – Milano, 8 gennaio 2006 Giulio Turcato: Mantova, 16 marzo 1912 – Roma, 22 gennaio 1995