Achille Capizzano – Assalto alla carovana
Il dipinto “Assalto alla carovana”, 1946, tempera su tela, lungo quasi sei metri, fu eseguito da Achile Capizzano per l’atrio d’ingresso del Cinema Rivoli di Roma, nota sala cinematografica a due passi da Via Veneto legata alla Dolce Vita. Le operazioni e le fasi del restaro saranno occasione di una interessante esperienza per i visitatori del Museo in quanto tutto avverrà in pubblico, con la possibilità per tutti di vedere da vicino come un dipinto torna agli splendori originari.
Comunicato stampa
Presentazione
RESTAURO APERTO
del dipinto “ASSALTO ALLA CAROVANA”
di Achille Capizzano
Polo Museale di Rende
MUSEO DEL PRESENTE
31 maggio 2012 ore 18:00
Interventi:
Vittorio Cavalcanti, sindaco di Rende
Sandro Principe, consigliere regionale
Fabio De Chirico, soprintendente BSAE della Calabria
Nicola Paldino, presidente della BCC Mediocrati
Tonino Sicoli, coordinatore del Polo Museale di Rende
Gianluca Nava, direttore di Nova Ars Restaurandi
Moderatrice:
Emily Casciaro, giornalista
Sarà presente Giuseppe Capizzano, figlio dell'artista, che ha donato l'opera per essere collocata nella sala conferenze del Museo del Presente a Rende
I lavori di restauro si protrarranno fino al 31 luglio 2012
Il dipinto "Assalto alla carovana", 1946, tempera su tela, lungo quasi sei metri, fu eseguito da Achile Capizzano per l'atrio d'ingresso del Cinema Rivoli di Roma, nota sala cinematografica a due passi da Via Veneto legata alla Dolce Vita.
L'opera, alla chiusura definitiva del cinema romana qualche anno fa, è stata messa in vendita nel 2011 preso la Casa d'aste Bloomsbury di Roma ed acquistata dal gen. Giuseppe Capizzano, figlio dell'artista, per essere donata al Centro "A. Capizzano" di Rende, intitolato appunto al pittore, per essere succcesivamente resturata e infine collocata nella sala conferenze del Museo del Presente.
Le operazioni e le fasi del restaro saranno occasione di una interessante esperienza per i visitatori del Museo in quanto tutto avverrà in pubblico, con la possibilità per tutti di vedere da vicino come un dipinto torna agli splendori originari.
Il restautro è co-finanziato dalla BCC Mediocrati e dalla Nova Ars Restaurandi di Gianluca Nava, che realizzarà assieme ai suoi coillaboratori tutti i lavori necessari.
ACHILLE CAPIZZANO
Nato l’11 maggio 1907 a Rende, nel 1923 si trasferisce a Roma dove frequenta il Liceo Artistico. Risalgono alla fine degli anni 20 i primi lavori commissionati da Paolo Paschetto, suo professore di ornato al liceo, con il quale lavora per gli affreschi nello studio del Ministro dell’Educazione Nazionale e del quale diventa assistente nel 1939, per succedergli in cattedra nel 1949. Capizzano prosegue gli studi presso l'Accademia di Belle a Arti sotto la guida di Ferruccio Ferrazzi e nel 1930 si diploma col massimo dei voti.
Nel 1932 sposa Finella De Paola di Rende, dalla quale ha due figli: Anna e Giuseppe. Assieme all’architetto Luigi Moretti da vita al “Centro d’Arte”, studio di progettazione specializzato in grafica e decorazioni. Il 1933 è l’anno in cui Capizzano affianca Moretti nei lavori per il Foro Mussolini, oggi Foro Italico, fulcro del programma urbanistico proposto dal Regime. Egli esegue come primi lavori i cartoni per i mosaici della Sfera al Foro Mussolini, e una serie di altri lavori, che comprendono l’affresco nella sala delle adunate della Casa del Fascio di Monte Sacro, tre tempere per l’Aula Magna dell’Accademia Fascista e alcuni disegni per il Colosso di Bellini, che sarebbe dovuto sorgere sulla collina di Monte Mario.
Nel 1935 è la volta della serie delle decorazioni per il Padiglione per l’Assistenza all’Infanzia alla Mostra delle Colonie Estive, mentre l’anno successivo lo troviamo impegnato per la realizzazione degli affreschi nell’Accademia di Scherma e dei mosaici per la Piazza Imperiale. Nel 1937 Moretti avvia i lavori dell’allora Viale dell’Impero, l’odierno viale del Foro Italico, chiamando Angelo Canevari, Giulio Rosso, Gino Severini e lo stesso Capizzano, che realizza sette grandi cartoni sulla storia dell’Impero.
I mosaici di Capizzano raffigurano temi classici, immagini mitologiche e simboliche in una sorta di racconto continuo e mai spezzato tra la storia dell’antica Roma e la Roma di Mussolini. Seguono prestigiosi incarichi presso la Palestra del Duce alle Terme dell’Auditorium del Foro, il concorso per il Ministero degli Affari esteri nel 1938 e nel 1940 per il Palazzo del Littorio in Viale Aventino.
Insieme a Franco Gentilini, Giovanni Guerrini e Giorgio Quaroni, nel 1940 vince il concorso per il mosaici parietali al Palazzo dei Congressi, opera che non sarà mai ultimata per l'entrata dell'Italia in guerra.
Dal 1942 al 1943 esegue per l’architetto Adalberto Libera, la decorazione dell’Albergo Mediterraneo di Roma, l’anno successivo riceve un Premio dall'Accademia di San Luca ed espone in una personale presso l’Unione Provinciale Fascista dei Professionisti ed Artisti.
Alla fine del conflitto mondiale, nel 1945 espone alla II Mostra d’Arte Contemporanea presso la Galleria Gregoriana di Roma, evento patrocinato dalla Democrazia Cristiana; sono questi anche gli anni in cui Capizzano, ormai affermato artista, riceve dai migliori alberghi e negozi della capitale commissioni di grande prestigio. Nel 1946 esegue una grande tela e dipinge una cupoletta per il Cinema Rivoli di Roma. Mantiene sempre vivi i rapporti con la sua Rende, vi ritorna spesso e partecipa alle rassegne d’arte indette in Calabria. Nel 1947 realizza il manifesto per la Prima Mostra d’Arte Sacra Calabrese in occasione del terzo Congresso Eucaristico Regionale. Sempre in Calabria nel 1947 partecipa a Reggio Calabria alla VIII Biennale Calabrese della “Mattia Preti. Nel 1949 esegue le decorazioni e gli arredi dell'Hotel Hassler a Trinità dei Monti a Roma e le pitture della cupola di S. Maria di Costantinopoli a Rende. Il 28 luglio 1951 muore a Roma per i postumi di una operazione chirurgica.
Nel 1997 nasce a Rende il Centro “Achille Capizzano”, che conserva una raccolta di sue opere, date in comodato dai figli, per l'annesso Museo d'Arte dell'Otto e Novecento.