Achille Perilli – Gli anni Sessanta
La mostra a cura di Fabio Falsaperla e Nicoletta Maria Gargari con una selezione di opere degli anni sessanta, vuole rendere omaggio alla complessità della sua pittura.
Comunicato stampa
Ha superato da poco i novant’anni uno dei più grandi artisti italiani viventi, Achille Perilli, allievo di Lionello Venturi e Giuseppe Ungaretti, che nel 1947 firma, insieme a Accardi, Attardi, Consagra, Dorazio, Guerrini, Sanfilippo e Turcato il Manifesto di Forma Uno.
La mostra a cura di Fabio Falsaperla e Nicoletta Maria Gargari con una selezione di opere degli anni sessanta, vuole rendere omaggio alla complessità della sua pittura, dove narrare per immagini, per segni significa ogni volta reinventare lo spazio, interpretare la realtà in un contesto simbolico, allusivo, combinando diverse suggestioni e stimoli linguistici.
Questo tipo di ricerca nasce con le avanguardie storiche, le radici sono nell’universo di Paul Klee o in quello del belga Georges Vantongerloo che si dissolveva con la geometria:‘‘quello che a me interessa è però di affermare una certa priorità nella scoperta di questo mondo, che poi coincide, in altri campi, con il principio di casualità delle scienze. Le tecnologie avanzate quindi non sono soltanto dei mezzi, sono anche delle idee’’.