Achille Wildi – Viaggio in America: la prima graphic novel
La mostra è la prima monografica personale dedicata all’artista pesarese Achille Wildi (1902/ 1975), uno dei
più originali e meno conosciuti artisti marchigiani del Novecento.
Comunicato stampa
Aprirà ufficialmente i battenti sabato 27 luglio alle 21.15, con una conferenza di presenta-
zione aperta al pubblico e tenuta da Elio Giuliani e Luca Baroni, la mostra Achille Wildi.
Viaggio in America: la prima graphic novel, evento estivo del Museo MARV di Gradara.
Promossa dal Comune di Gradara, dal Museo MARV e dalla Rete Museale Marche Nord,
e parte del Circuito di Rete della Biennale del Disegno Rimini 2024, la mostra è la prima
monografica personale dedicata all’artista pesarese Achille Wildi (1902/ 1975), uno dei
più originali e meno conosciuti artisti marchigiani del Novecento. Figlio di un calzolaio di
Pesaro, dimostra sin da giovanissimo talento artistico, che lo porta a lavorare come cera-
mista in diverse fabbriche della zona. Negli anni Trenta inizia a viaggiare, spostandosi tra
Parigi, Milano e le Marche; dopo la Seconda Guerra Mondiale, trascorre lunghi soggiorni
negli Stati Uniti e ad Haiti, guadagnandosi l’epiteto di “dandy giramondo di provincia”.
Fino a tempi recenti, Wildi era noto soprattutto come autore di alcuni dipinti, ceramiche
di altissime qualità e alcuni disegni. Nel 2012, tuttavia, un collezionista privato di Pesaro
riscopre quello che è senza dubbio il suo capolavoro: un album di 162 disegni, eseguiti
durante il viaggio negli Stati Uniti del 1955 e pensati per illustrare il volume di viaggio Ap-
puntamento a Santa Barbara, edito in tiratura limitata a Pesaro nel 1958.
Il libro nasce come volume illustrato di viaggio, secondo un formato innovativo e che,
grazie all’aggiunta di piccoli frammenti di testo in calce alle immagini, può essere indivi-
duato come un antesignano delle prime graphic novel americane, risalenti all’inizio degli
anni Sessanta. La qualità altissima dei disegni viene immediatamente notata e apprezzata
da esponenti di spicco del mondo della cultura come Antonio Faeti, Pupi Avati, Giuliano
MARV | MUSEO D’ARTE RUBINI VESIN
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Vangi, Alberto Zedda e Gianfranco Mariotti, che vi individuano una delle più originali e
significative creazioni grafiche del secondo Novecento italiano.
In mostra, oltre ai due volumi originali del Viaggio in America, resi consultabili grazie a
foto anastatiche, sono esposti dipinti, disegni e maioliche che, per la prima volta, per-
mettono di apprezzare il genio creativo, ma anche le contraddizioni e le inquietudini del
maestro Wildi: signorine allegre e clown tristi, visioni oniriche e intimi, conturbanti ritratti
degli abitanti della Haarlem degli anni Sessanta.
Dichiarazioni
Luca Baroni – Direttore Rete Museale Marche Nord e curatore della mostra
“Più che una mostra, l’evento dedicato dal Museo MARV ad Achille Wildi vuole essere un
laboratorio, un momento di approfondimento e di omaggio. L’anno prossimo, 2025, ricor-
rono i cinquant’anni dalla morte di Wildi: speriamo di celebrarli con la pubblicazione inte-
grale del Viaggio in America, capolavoro della grafica marchigiana del ‘900 e del quale il
museo ha intanto finanziato la campagna fotografica. Nel frattempo, abbiamo iniziato a
raccogliere contatti e materiali: nelle ultime settimane, diversi collezionisti sono venuti a
Gradara per presentarci opere ancora sconosciute di Wildi, che abbiamo inserito nel per-
corso di mostra. Spero che questo evento contribuisca al rilancio e alla giusta valorizza-
zione di un genio dimenticato del nostro territorio. Un percorso iniziato, occorre ricor-
darlo, grazie all’iniziativa di un privato che, per primo, ha creduto nell’importanza di Wildi
raccogliendo il nucleo di opere eccezionali visibili in mostra”.
Antonio Faeti, giornalista e saggista
“Nel rapporto provincia-città, la collocazione di Wildi non sorprende: anche Mario Nanni
e Serio Romiti sono “marginali” anche se veri maestri. Wildi viaggia in America nel 1955,
ma in realtà è un autore di graphic novel di oggi, assolutamente nostro contemporaneo,
che agisce, si comporta, delinea, contorna, condensa e stilizza, interamente, come i mi-
gliori tra i giovani talenti che operano sessant’anni dopo” (da un’intervista pubblicata su
L’Espresso il 1° settembre 2019)