Acronos
La leggerezza e la sospensione del giudizio, evocati in questo film oltre lo schermo, sono un invito ad abbandonare l’insostenibilità della finitezza umana per gettarci così a capo fitto, forse anche un po’ a ruota libera, in una dimensione altra.
Comunicato stampa
Ci lascia così, sospesi e responsabilmente complici, il film di Maicol Borghetti ACRONOS, che sarà presentato in anteprima sabato 21 Dicembre alla GAMC, Galleria D’Arte Moderna e Contemporanea di Viareggio.
C'è una sorta di sollievo nel vuoto del mare. Né passato, né futuro in questa immagine che muove i primi passi sullo schermo.
La leggerezza e la sospensione del giudizio, evocati in questo film oltre lo schermo, sono un invito ad abbandonare l’insostenibilità della finitezza umana per gettarci così a capo fitto, forse anche un po’ a ruota libera, in una dimensione altra.
Borghetti conduce lo spettatore, attraverso ambientazioni rese memorabili da una fotografia evocativa e poetica, nel fantasmagorico mondo – creato dall’artista Antonino Bove - nel quale è rappresentata una possibile via d’uscita all’ineluttabile ciclo biologico vita-morte, alla cui consapevolezza, l’uomo è inesorabilmente condannato.
Attraverso una narrazione intrigante e ad immagini spettacolari, Borghetti ci induce a saperne di più sul mondo dei sogni al quale Bove, fondatore a Firenze, nel 1973 della Società degli Onironauti (della quale nel libro Oniroplasmi, pubblicato nel 2010 Ed. Pezzini, si riporta l’atto costitutivo e lo statuto) dedica da anni i suoi studi e la sua ricerca artistica.
É la materializzazione dei sogni, la vera protagonista della scena, l’unica possibilità che l’uomo ha di espandere i propri limiti spazio-temporali.
Oltre lo schermo entità oniriche entrano nella realtà e prendono per mano solo quegli esseri sensibili capaci di percepirli attraverso epifanie e ricordi.
Il film esce dalla sua esistenza ontologica e conduce lo spettatore all’interno del set dove tale materializzazione può aver luogo.
La pellicola diventa opera d’arte, si fa fotografia, scultura, installazione e performance, donando allo spettatore la possibilità di aprirsi ed immergersi in questa alterità che vede la regia sconfinare così tra live art e teatro.
E allora, perché non lasciarsi sedurre?
Anche noi, come l'acqua che scorre, siamo viandanti in cerca di un mare (Juan Baladán Gadea).
Maicol Borghetti nasce a Pietrasanta (LU) nel 1976. Amante delle immagini fin da giovanissimo, fa della fotografia la sua arte. Passando per la sperimentazione dei mezzi più classici, dalla prima automatica anni Ottanta, alla gloriosa reflex Nikon, la medio formato russa Moskva arriva, passando per Hasselblad, al digitale.
Con l’evoluzione dei mezzi tecnologici, l’interesse per la fotografia porta Borghetti ad abbracciare anche il mondo dell’immagine in movimento.
Nel 2005 vince il concorso romano Martelive. Realizza successivamente la copertina per la compilation Fusion jazz rock&groove prodotto da Rai Trade. Espone alla Hyde Gallery di Milano e al Rockodile, Alpheus, Fake a Roma e tiene una mostra personale fotografica a Parigi.
Dedicandosi alla produzione di cortometraggi di ricerca, Borghetti si appassiona al racconto per immagini spaziando tra creazione di storie inedite, lavori biografici e film documentari, tra le innumerevoli opere si trova Osmosi (2008) realizzato a quattro mani con il pittore Mario Francesconi. Alla competenza nell'ambito della produzione cinematografica e della sperimentazione filmica unisce un metodo di regia rigoroso acuto e originale. Dal 2009 è membro fondatore di Studio Sumatra (www.studiosumatra.com), casa di produzione cinematografica e artistica indipendente.
www.maicolborghetti.com
Antonino Bove nasce nel 1945. Fonda nel 1973 la Società degli Onironauti e il Laboratorio per la Materializzazione dei Sogni (Atti pubblicati su Forse Queneau: Enciclopedia delle Scienze Anomale , Ed. Zanichelli, Bologna 1999). Studioso della levitazione, nel 1992 propone all’Agenzia Spaziale Italiana di esporre assemblaggi, sculture ed effettuare performance in camere prive di forza di gravità. Dal 1988, nell’ambito della genetica teorizza l’Opera d’Arte Vivente, crea installazioni e sculture con organismi unicellulari quali il lievito (mostra Ecce Homo-Irradiazioni, a cura di Giandomenico Semeraro, Centro per l’Arte Contemporanea L. Pecci di Prato, 1998), alghe marine (Simposio Arte/Scienza, Isola di Stromboli, 1990), batteri, meduse, anguille, tacchini, piante. Si occupa del mito dell’immortalità, dei nuovi materiali e tecnologie come evoluzione post umana. Compie ricerche e opere visive sulla memoria e il cervello (Albero della Vita, Pianta della Memoria, Gehirnkorper). Pubblica numerosi cataloghi e libri come il recente Oniroplasmi, per la Casa Ed. Pezzini di Viareggio. Nel 2007 partecipa alla 52a e nel 2011 alla 54a edizione della Biennale di Venezia (regione Toscana) a Villa Bardini di Firenze e alla retrospettiva curata da Antonella Serafini, In Contemporanea, su trenta anni di arte contemporanea in Versilia, presso il complesso di S. Agostino di Pietrasanta. Nel 2010 pubblica il libro Oniroplasmi per l'editore Pezzini di Viareggio. È ideatore e co-fondatore, nel 2004, dell’Associazione Culturale BAU di Viareggio che promuove l’omonimo Contenitore di Cultura Contemporanea, giunto al N° 10.