Adami | Baj | Tadini – Racconti
La Giampiero Biasutti Studio d’Arte per il ‘900 dedica questa mostra a tre geniali autori del ‘900 che condividevano stima e grande amicizia.
Comunicato stampa
La Giampiero Biasutti Studio d’Arte per il ‘900 dedica questa mostra a tre geniali autori del ‘900 che condividevano stima e grande amicizia.
La mostra comprende una quindicina di opere che rappresentano un periodo ventennale del loro lavoro: 1980/2000
Valerio Adami (1935) nasce a Bologna, ma è a Milano negli anni di guerra. Le sue prime frequentazioni artistiche sono l’atelier di Felice Carena, poi l’incontro a Venezia con Oskar Kokoschka e in seguito l’Accademia di Brera con Achille Funi sono stati il suo percorso di formazione.
Partecipa negli anni Sessanta alle esperienze della pittura europea e d’oltreoceano intese a ricostruire, dopo le frantumazioni dell’arte astratta, un nuovo spazio della rappresentazione – la grande sala che Werner Haftmann dedicò ai suoi lavori a Dokumenta (Kassel) nel 1964, fu tra i primi riconoscimenti della riflessione che l’artista andava sviluppando sul problema del figurare.
I molti viaggi in Sudamerica, in India, in Grecia, nei paesi scandinavi; gli atelier a Londra, Parigi, New York diventarono le tappe di una pittura che sempre più decisamente coniugava e criticava le mitologie del moderno.
“L’incontro a Venezia con il Prometeo di Oskar Kokoschka è stato, per quel ragazzo che ero, la rivelazione di come la pittura poteva così ricongiungersi alla filosofia” ricorda l’artista in Sinopie……
I dipinti e i disegni esposti alla Giampiero Biasutti, realizzati fra gli anni ’90 e gli anni 2000 testimoniano l’ evoluzione del suo lavoro verso un più complesso linguaggio compositivo. Ragioni poetiche e stati d’animo del colore ispirano queste nuove opere: Teatro di Città, Cane e padrone, La vela nera…
Enrico Baj è fra i più importanti artisti italiani contemporanei.
Protagonista delle Avanguardie degli anni Cinquanta e Sessanta, accanto a Fontana, Jorn, Manzoni, Klein, Baj ha stretto rapporti con Max Ernst, Marcel Duchamp, e altri artisti del gruppo CoBra, con il Nouveau Réalisme, il Surrealismo e la Patafisica.
L’opera di Baj si articola per periodi, tutti improntati all'ironia dissacratoria e al rinnovamento dell'espressività: filoni ludici e giocosi come ne "Gli specchi, i mobili, i meccani, le dame, le modificazioni, i d’apres" si integrano con la denuncia della violenza e del degrado. Nel 1951 Baj fonda a Milano, con Dangelo e Dova, il "Movimento Nucleare".
Artista intellettuale, inquieto, Baj ha costantemente intrecciato l'attività creativa con la riflessione sull'arte.
Ha collaborato, nel corso degli anni Ottanta, con importanti giornali e riviste, come “Il sole 24 ore” e il “Corriere della sera”.
Ha esposto nei maggiori musei e gallerie del mondo.
Nasce a Milano 31 ottobre 1924 muore a Vergiate (Varese) 16 giugno 2003.
Emilio Tadini
Nasce a Milano nel 1927.
Si laurea in Lettere nel secondo dopoguerra e porta sulla scena culturale italiana una ventata di originalità e di vivacità. Sin dagli anni Cinquanta Emilio Tadini, parallelamente all'attività letteraria, si dedica con successo alla pittura. Espone per la prima volta a Venezia, alla Galleria del Cavallino, nel 1961.
Fondamentale per l'artista sono i contributi del Cubismo (nel suo rapporto con l'arte negra) e del Surrealismo.
Dagli anni Sessanta, sue personali hanno luogo con frequenza in gallerie, aree pubbliche e musei d'Italia (Bologna, Milano, Roma, Siena, Venezia), d'Europa (Anversa, Bruxelles, Londra, Parigi, Stoccolma) e d'America (Caracas, Stati Uniti); Tadini partecipa anche a numerose collettive, dalla Galleria Mathias Fels di Parigi (1967) al Museo d'Arte Moderna di Città del Messico (1971), dalla Galleria d'Arte Moderna di Torino (1978) alla Casa dell'Arte di Mosca (1988). è invitato a partecipare alle Biennali di Venezia nel 1978 e nel 1982; nel 1986 partecipa a Sogno Italiano alla Collezione Giorgio Franchetti di Roma ed espone alla Rotonda della Besana di Milano.. Espone allo Studio Marconi di Milano nel 1990 (sette grandi trittici), alla mostra Oltremare di Parigi nel 1992, replicata l'anno seguente a Milano con nuovi quadri.
Tra il 1995 e il 1996 Emilio Tadini è impegnato in una grande mostra antologica itinerante, che tocca i musei tedeschi di Stralsund, Bochum e Darmstadt. è ancora in Germania nel 1997 quando espone alla Galerie Karin Fesel di Dusseldorf; seguono le mostre alla Galerie Georges Fall di Parigi, alla Galleria Nazionale d'Arte Moderna di Bologna (collettiva dal titolo Arte Italiana. Ultimi 40 anni. Pittura Iconica) e al Museo di Castelvecchio a Verona. Fiabe e Nature Morte sono gli ultimi cicli presentati alle esposizioni.
Commentatore del "Corriere della Sera", nel 1997 Emilio Tadini ha ricevuto la nomina a presidente dell'Accademia di Belle Arti di Brera.
Ha detto di lui Umberto Eco: "uno scrittore che dipinge, un pittore che scrive".
Nel 2000 presenta una personale dal titolo Fiaba alla Giampiero Biasutti Arte Moderna e Contemporanea, Torino.
Nel 2001, a Palazzo Reale di Milano una retrospettiva con opere dal 1959 al 2001.
Muore a Milano il 25 settembre 2002