Adrian Paci e Lori Lako – Still Life
Dopo un mese di residenza da Terzopiano Arte Contemporanea, Adrian Paci e Lori Lako aprono i loro studi al pubblico, sabato 2 marzo alle ore 18.00.
I due artisti sono entrambi originari dell’Albania, ma vivono e lavorano in Italia; appartenenti a due generazioni diverse, durante questo soggiorno a Lucca sviluppano due ricerche indipendenti, ma in dialogo tra loro.
Comunicato stampa
Dopo un mese di residenza da Terzopiano Arte Contemporanea, Adrian Paci e Lori Lako aprono i loro studi al pubblico, sabato 2 marzo alle ore 18.00.
I due artisti sono entrambi originari dell’Albania, ma vivono e lavorano in Italia; appartenenti a due generazioni diverse, durante questo soggiorno a Lucca sviluppano due ricerche indipendenti, ma in dialogo tra loro.
Adrian Paci progetta all’interno dello spazio una struttura in ferro e tessuto che funziona come spazio intimo di osservazione ravvicinata e contemplativa di elementi vegetali. Un campionario di diverse piante, provenienti da vivai del territorio, con cui l’artista entra in un dialogo lento e intimo, ne deriva una produzione di disegni. Paci ritrae quotidianamente, ed in modo metodico, la varietà di piante scelte; il disegno scandisce una processualità di lavoro che dà valore ad un incontro, quello tra l’elemento vegetale e quello umano. Un atto performativo il cui risultato sarà presentato al pubblico a fine residenza.
Lori Lako lavora su una serie di fotografie scattate negli anni 90 da uno studio fotografico della sua città natale, in Albania. I gruppi di persone ritratte sono posizionate davanti ad uno stesso fondale esotico. Tra l’elemento paesaggistico -caldo tropicale- e quello umano -freddo continentale- si crea una distanza che l’artista decide di ricucire con un collage fotografico. Lako elimina l’elemento umano che interferisce con la ricostruzione del paesaggio e rimette insieme le porzioni dell’ambiente ritagliandolo da ogni fotografia. Il risultato è “Exotic meomries”, un nuovo fondale composto da una moltitudine di pezzi di fotografie dove la memoria passata é assorbita in quella presente, in un continuo divenire identitario.
STILL LFE raccoglie, in un unico progetto espositivo, due ricerche autonome. Un dialogo intergenerazionale che condivide la stessa sensibilità creative ed un processo di lavoro che ci rimandano sottilmente ai pittori seicenteschi quando dipingevano nature morte. Fiori e piante trasformati da elementi viventi a segni fissi, quell’attingere alla loro vitalità per creare una zona di tensione tra naturale e artificiale, tra rappresentazione e realtà, tra esperienza e linguaggi, ma anche tra domesticità e domesticazione, tra memoria personale e collettiva e, da qui, tra immagine e mondo.
INFORMAZIONI
Terzopiano Arte Contemporanea
piazza dei Servi, 6 - Lucca
www.terzopiano.org
Apertura dal 3 marzo al 14 aprile 2019
su appuntamento:
348 7252628
BIOGRAFIA
ADRIAN PACI
Nel suo percorso artistico, Adrian Paci (Scutari, 1969) ha elaborato modalità espressive dalle più tradizionali, quali pittura e mosaico, a quelle più attuali e innovative, come installazioni, performance e video.
Nel suo lavoro, che si nutre di una profonda familiarità con la storia dell’arte, convivono l’osservazione delle dinamiche sociali del presente, l’attenzione per la densità simbolica dei gesti e un interesse per le possibilità interpretative delle immagini. Nello stesso tempo vi è possibile leggere l’intera storia dell’uomo; sono gesti sobri, intimi e solenni insieme, capaci di farsi esemplari in virtù di una matrice antica e profonda; vi si individua quel sostrato emotivo e culturale che, come un minimo comune denominatore, avvicina gli uomini.
Dopo gli studi di pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Tirana, nel 1997 Paci lascia l’Albania e si trasferisce a Milano dove attualmente vive e lavora. Ha esposto con mostre personali in numerosi istituzioni internazionali tra cui: Il Museo Novecento di Firenze (2017), Museo MAXXI di Roma (2015); MAC, Musée d’Art Contemporain di Montréal (2014); Padiglione d’Arte Contemporanea – PAC a Milano (2014); Jeu de Paume a Parigi (2013); Mamco, Musée d’art moderne et contemporain di Ginevra (2013); National Gallery of Kosovo di Pristina (2012); Kunsthaus Zurich a Zurigo (2010); Bloomberg Space a Londra (2010); The Center for Contemporary Art – CCA di Tel Aviv (2009); MoMA PS1 di New York (2006); Moderna Museet di Stoccolma (2005) e Contemporary Arts Museum di Houston (2005). Tra le numerose mostre collettive: 7° Bi-City Biennale of UrbanismArchitecture (UABB), Nantou Old Town a Shenzhen, 14° Biennale di Architettura di Venezia (2014), 48° e 51° Biennale di Arti Visive di Venezia (1999 e 2005), 15° Biennale di Sydney (2006) e Biennale di Lione (2009). Ha insegnato e insegna presso varie Accademie come Accademia Carrara di Bergamo, IUAV di Venezia e Nuova Accademia di Belle Arti, NABA di Milano
LORI LAKO
Lori Lako (Pogradec, Albania 1991) ha studiato Arti visivi e Nuovi Linguaggi Espressivi presso l’Accademia di Belle Arti di Firenze e all' Akademie der Bildenden Künste, Monaco di Baviera. Dopo aver terminato gli studi, decide di continuare nel capoluogo toscano.
La sua ricerca artistica riflette sulla condizione dell’uomo post-moderno, sovraesposto ad immagini e messaggi che gli ostacolano la decodifca del mondo, la memoria storica e l’ascolto del sé. L’Albania, il suo paese d’origine, è spesso presente nei suoi lavori; sia, tramite le architetture, che testimoniano territori privi di qualsiasi forma identitaria e funzionale, che attraverso il caos, la suggestione e la poesia di un paese in transizione.Tra le esposizioni: And whatever I do will become forever what I have done, Museo Novecento, Firenze (2019), Schermo a schermo; rassegna sul film e sul video sperimentale in Italia e in Albania, Black box, Tirana (2018); The sea is far, though my tears are salty, Galeria e Arteve Shkoder (2018), Di queste luci si servirà la notte, Le Murate / Progetti Arte Contemporanea, Firenze (2017); TU 35 Expanded, Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci, Prato (2017); Downside-up, Tirana Art Lab Tirana (2016); Era pacifica pare, Careof, Milano (2016); Piazza dell'Immaginario, Dryphoto Arte Contemporanea, Prato (2016); Nuovo Cinema Masaccio, Casa Masaccio, San Giovanni Valdarno (2014); Lontano da dove, Lessful, Fondazione Lanfranco Baldi, Pelago (2013). Residenze: La cura, Manifattura Tabacchi Firenze (2018); Who cares about art?, Art House Shkoder (2018); Nobody's body, Spazio K (Prato 2017); The Subtle Urgencies, Città dell'arte/ Fondazione Pistoletto, Biella (2017); Prato-Sarajevo Art Invasion, Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci, Prato (2014).