Adriano Amaral – Fixed Action Pattern
Fixed Action Pattern, prima mostra personale in Italia dell’artista brasiliano Adriano Amaral.
Comunicato stampa
SpazioA ha il piacere di presentare, sabato 17 settembre 2016, ore 18, Fixed Action Pattern, prima mostra personale in Italia dell’artista brasiliano Adriano Amaral.
Amaral si dedica soprattutto a indagare la natura delle cose: la sostanza e la materialità del mondo. I suoi interventi sono sottili, fatti di rapide mosse basate su comportamenti a bassa intensità, nel senso di qualcosa legato al pavimento, o addirittura alla terra, su cui le cose riposano e si elevano. Ciò non toglie che esistano momenti di decisione, di azione deliberata, che si tratti di praticare una particolare curvatura in un neon o di aggiungere un liquido insolubile a un altro.
Non è tanto una questione di imporsi, quanto di permettere alle cose di emergere, e poi di essere. Fare spazio alla quiete, in cui l’inattività diventa potente. C’è un’intensa esplorazione dei materiali che sfocia in una sorta di trasformazione alchemica, in cui una sostanza vegetale può reagire a qualcosa di più sintetico, suggerendo una diversa modalità di coabitazione, o persino mettendo in discussione la sua stessa presenza.
Adriano Amaral (*1982,Ribeirão Preto, BR), ha studiato al Royal College of the Arts di Londra dove ha conseguito un Master of Fine Arts. Tra le ultime mostre personali: Potlatch, De Ateliers, Amsterdam (2016); A–o 35, Estudios Tabacalera, Madrid (2016); Focus, Frieze, London (2015); TraysForFlotation, Mendes Wood DM, São Paulo (2015); Never From Concentrate, Mœrias Centeno, Porto (2015). Recentemente ha preso inoltre parte alle mostre collettive: Hyperconnected, MMOMA, Moscow (2016); Brasil, beleza?!, Beelden Aan Zee, The Hague (2016); Aparição, Caixa, Rio de Janeiro (2015); A Sense of things, Zabludowicz, London (2014). Vive e lavora ad Amsterdam.
Press Release
SpazioA is proud to present on Saturday September 17, 2016, at 6pm, Fixed Action Pattern the first solo exhibition in Italy by the Brazilian artist Adriano Amaral.
Amaral’s concerns encompass an examination of the nature of things: the stuff of the world, the materiality and substance of it. His interventions are subtle, made of short movements based on low-intensity behaviors, in the sense of something floor or even earth bound, upon which things remain and rise. That’s not to say there aren’t moments of decision, of deliberate intervention, whether it be a particular bend in a neon tube or in adding one insoluble liquid to another.
The work done here is not so much about imposing oneself as allowing things to emerge and then to be. Making room for rest, where inactivity becomes potent. There is an intense exploration of materials resulting in a kind of alchemical turn, where a vegetable substance might respond to something more synthetic, suggesting yet another being altogether or even questioning its own presence.
Adriano Amaral (*1982, Ribeirão Preto, BR). Received a Master of Fine Arts at Royal College of Arts in London. Recent solo exhibitions include: Potlatch, De Ateliers, Amsterdam (2016); A–o 35, Estudios Tabacalera, Madrid (2016); Focus, Frieze, London (2015); TraysForFlotation, Mendes Wood DM, S‹o Paulo (2015); Never From Concentrate, Mœrias Centeno, Porto (2015). His work has also been included in group exhibitions including: Hyperconnected, MMOMA, Moscow (2016); Brasil, beleza?!, Beelden Aan Zee, The Hague (2016); Apariヘ‹o, Caixa, Rio de Janeiro (2015); A Sense of things, Zabludowicz, London (2014). He lives and works in Amsterdam.