Adriano Annino – Appunti di viaggio
Immaginata come un antico taccuino del viaggiatore, questa mostra racconta il percorso dell’artista alla ricerca del centro: un centro esistenziale, individuale e universale, al quale ricondurre fluidamente l’origine, la ragione ed il fine di tutto. La narrazione di questa ricerca si snoda attraverso una serie di opere realizzate nell’arco di un quinquennio, partendo dal tentativo di individuare dapprima il proprio centro interiore, passando attraverso l’osservazione dei punti focali dell’ambiente domestico, fino ad arrivare al paesaggio, naturale o urbano, inseguendo sempre, costantemente, quasi ossessivamente, il centro.
Comunicato stampa
Sabato 8 ottobre 2011, alle ore 11.30, la Libreria Moderna, Via Garibaldi 272, a Rieti, inaugura APPUNTI DI VIAGGIO, la mostra personale di Adriano Annino, a cura di Barbara Pavan, promossa da Studio7.it. La mostra è inserita nell’ambito delle manifestazioni per la 7ma Giornata del Contemporaneo promossa da AMACI sul territorio nazionale.
Immaginata come un antico taccuino del viaggiatore, questa mostra racconta il percorso dell’artista alla ricerca del centro: un centro esistenziale, individuale e universale, al quale ricondurre fluidamente l’origine, la ragione ed il fine di tutto. La narrazione di questa ricerca si snoda attraverso una serie di opere realizzate nell’arco di un quinquennio, partendo dal tentativo di individuare dapprima il proprio centro interiore, passando attraverso l’osservazione dei punti focali dell’ambiente domestico, fino ad arrivare al paesaggio, naturale o urbano, inseguendo sempre, costantemente, quasi ossessivamente, il centro.
‘Tutti i centri sono in frantumi; non esiste più un centro’ (Majacowski). Da qui - scrive l’artista - parte il mio lavoro: sono alla ricerca di questi frantumi. Nella serie di opere in mostra, osservo i vari e nuovi centri: punti di raccolta dell’identità collettiva. Il rapporto dell’uomo contemporaneo con il mistero e con l’atto creativo è segnato, nella mia visione, dal rapporto con il suo corpo, con la sua casa, con la sua abitazione e, a livello collettivo, l’immagine si allarga al paesaggio, alle vedute urbane. Ma chi è il proprietario del paesaggio urbano o naturale? Che ruolo hanno le coscienze individuali nelle nostre (in)consapevoli credenze o scelte di fede visto che “non esiste e non è mai esistito un uomo che non faccia sacrifici al suo dio o al suo idolo” (Franz von Baader)? L’aspetto ludico, caricaturale e illustrativo delle opere, dove i paesaggi sono umanizzati (fra le linee e i cerchi si intuiscono dei volti), suggerisce l’esistenza di una, più o meno, specifica identità personale degli spazi. Ma chi ha prodotto questa identità?’
Adriano Annino è nato a Napoli nel 1983, laureato Scienze e tecnologie delle arti figurative, della musica, dello spettacolo e della moda presso la Facoltà di Lettere e Filosofia di Arezzo e in Tromba presso il Conservatorio G.Puccini di La Spezia. Ha all’attivo numerose mostre personali e collettive, in Italia ed all’estero. Vive e lavora ad Arezzo.