Adriano Gamberini – Lo stupore dentro
La tecnologia fa vivere le immagini fotografiche sulle vetrate della Pescheria: un intervento di urban art, fruibile in piena sicurezza dalla strada.
Comunicato stampa
La Fondazione Pescheria presenta per la prima volta una mostra visitabile dall'esterno del Centro Arti Visive.
“Adriano Gamberini – lo stupore dentro” è una novità assoluta, progettata in risposta alle normative anti Covid: una fotoinstallazione del fotografo marchigiano, a cura di Paola Gennari, completamente fruibile in sicurezza passando per via Cavour, grazie ad un allestimento innovativo che si ispira alle suggestioni della street e della urban art.
Organizzata in collaborazione con il Comune di Pesaro – Assessorato alla Bellezza e la Regione Marche, l’esposizione inizia il 18 dicembre 2020 e terminerà il 31 gennaio 2021.
Trasformando il limite di accesso ai musei in un’opportunità, il perimetro vetrato del loggiato della Pescheria, diventa supporto scenografico per grandi pannelli digitali che ogni giorno, dalle 17 alle 22, trasmettono uno slideshow, in cui le immagini di Gamberini si alternano ogni 30 secondi. Si può ammirare una selezione accurata di scatti realizzati dal 2000 ad oggi, tratti dalle diverse serie dedicate ai “Frammenti di umanità” (Americhe, Sguardi, Religione, On the road), che contraddistinguono da sempre il suo lavoro, e dalla più recente serie “Paesaggi”, che costituisce una novità. Completa inoltre la mostra, un video sull’artista, con voce narrante di Lucia Ferrati, realizzato per l’occasione.
Adriano Gamberini, nato a Sant’Angelo in Vado (1947), vive e lavora a Fano. I suoi scatti si fondano su un lirismo emozionale e su un istinto naturale: rivelano volti, persone, storie, paesaggi davanti a cui soffermarsi a meditare, a riflettere su come l’uomo possa, nonostante tutte le brutalità, ancora sognare, abbandonarsi all’immaginazione e dare un senso alla propria vita. Le sue foto sono state scelte da importanti istituzioni tra cui Amnesty International.
Gamberini predilige fotografare l’essere umano e tutto ciò che è testimonianza di vita. Non fotografa ciò che vede, ma fotografa ciò che sente; quello che chiamiamo semplicemente realtà o quotidiano, viene trasformato e catturato in uno scatto, dove la forma diventa anima della cosa fotografata, riesce a scavare dentro ogni esistenza toccando l’intera essenza dell’essere umano per l’eternità. Le sue fotografie ci aiutano a conoscerci meglio, a capire chi siamo, chi è l’uomo realmente, con le nostre bellezze, le nostre forze, le nostre mostruosità e le nostre fragilità.
“A volte penso di fotografare non ciò che vedo, ma ciò che provo” sostiene Gamberini; non conta tanto il mezzo utilizzato bensì la storia personale di chi fotografa, la sua famiglia, il rapporto simbiotico e straordinario con la moglie Giusi, sostenitrice coraggiosa e forte compagna di viaggi. Nei suoi scatti appare l’inconscio, l’istinto, la parte più segreta e irrazionale.
Gamberini non può avere uno stile, in quanto il suo linguaggio è in continuo mutamento e si evolve seguendo la sua anima. Lo testimoniano gli ultimi lavori dedicati al paesaggio, silente e senza figura umana, eppure vitale, pieno di energia, forza, vigore. In ogni fotografia, rende visibile l’invisibile, non riproduce la mera realtà, ma l’interpretazione della sua specifica e personale realtà.
Conclude Paola Gennari: “Gamberini è il fotoreporter dell’umanità, parla di noi, di tutte le razze del mondo, che pur essendo così diverse e lontane, in realtà ci appartengono proprio perché mentre osserviamo queste immagini, ognuno di noi trova una parte di sé stesso”.
Adriano Gamberini,
Nativo di Sant'Angelo in Vado, vive e lavora a Fano. Laureato in giurisprudenza, fotografa da anni, prediligendo il reportage.
Gli incontri con il fotografo della Magnum photos Alex Webb e soprattutto con il premio Nobel Dario Fo saranno determinanti per la sua vita.
Grande estimatore del suo lavoro, Fo presenta la mostra fotografica di Gamberini “Altro Mondo” tenutasi a Pesaro nel 2007. Alcune fotografie scattate in Africa, vengono rielaborate da Fo in un grande dipinto che sarà, in seguito, esposto al Palazzo Reale di Milano.
Collabora con diverse riviste nazionali. Alcune sue foto sono state scelte da Amnesty International per la realizzazione del volume “Un arcobaleno all’orizzonte” nonché per il calendario 2011 e per la tessera del 2014.
Sempre nel 2014 il Musinf, Museo della Fotografia di Senigallia, ha acquisito 22 sue foto.
A Stoccarda, Milano, Padova, Bologna, Ancona, Pesaro, Tolentino, Cagli, Fano e Loreto
le sue mostre personali più importanti.