Adriano Nardi – Suicide Painting

  • ARATRO

Informazioni Evento

Luogo
ARATRO
Via Francesco De Sanctis , Campobasso, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al
Vernissage
15/12/2016

ore 17,30

Artisti
Adriano Nardi
Curatori
Lorenzo Canova, Piernicola Maria Di Iorio
Generi
arte contemporanea, personale

L’ARATRO inaugura una mostra personale di Adriano Nardi, una grande installazione che raccoglie un ciclo di lavori recentissimi montati in una struttura speciale, realizzata appositamente per questa occasione.

Comunicato stampa

Università degli Studi del Molise
Dipartimento di Scienze Umanistiche, Sociali e della Formazione
Galleria Gino Marotta / ARATRO
archivio delle arti elettroniche laboratorio per l’arte contemporanea

invito e comunicato stampa mostra

ADRIANO NARDI
SUICIDE PAINTING

a cura di
Lorenzo Canova e Piernicola Maria Di Iorio

Inaugurazione 15 dicembre 2016 ore 17.30

L’ARATRO inaugura una mostra personale di Adriano Nardi, una grande installazione che raccoglie un ciclo di lavori recentissimi montati in una struttura speciale, realizzata appositamente per questa occasione.
In questa grande opera, lunga più di otto metri, Nardi unisce la pittura all’assemblaggio in patchwork di frammenti di stoffa, in una sorta di enorme mosaico o di tessuto ricamato per immagini, che raccoglie, come in un palinsesto contemporaneo, suggestioni e riferimenti tratti da luoghi, contesti e tempi diversi.
In questa opera, Nardi prosegue la sua ricerca sull’immagine femminile legata ai mass media e ai social network, unendo le figure di modelle celebri come Kate Moss a quelle delle Suicide Girls a cui è legato il nome dell’intero lavoro, ragazze che (come scrive lo stesso artista) “non mirano alla morte, ma ad una bellezza self-made, antivelina, che nega il silicone e il ritocco, un po’ dall’anima made in Japan, un po’ punk anni settanta. Corpi che osano e provocano con piercing e tatuaggi, che si auto affermano scegliendo il proprio look, rifiutando norme comportamentali ed estetiche convenzionali. Si mostrano al mondo grazie a fotografi e stylist indipendenti, non allineandosi ai trend, ai dogmi della bellezza tipici delle riviste di moda. Il tatuaggio rappresenta in questo mio nuovo sentire estetico e pittorico, il traslato concreto che passa dalla analisi mediale cromatica della luce costituente l’immagine catodica e digitale – l’RGB della micropittura - alla concretizzazione della linea come taglio e sutura (nelle opere “cucite” o con le stoffe ritagliate e incollate) o come disegno inserito ‘sottopelle’ - in cui sarebbe concretamente evidente un paradosso se non fosse inteso che come desiderio della donna di scriversi o disegnarsi addosso - in quanto qui è descritto, inchiostrato nella superficie intesa come pelle della pittura”.
Nardi compone così un ciclo di immagini sospese tra dimensione virtuale e fisicità, tra immaterialità e tattilità, un grande complesso iconico costruito attraverso un pullulante pulviscolo di frammenti dove le memorie personali e le foto del web, i centri commerciali e i musei, le icone dello star system e i volti anonimi si fondono nella tessitura di un grande arazzo che riprende le narrazioni per immagini degli antichi ricami ad ago, componendo un gigantesco racconto sincronico che ci parla del nostro presente affondando le radici nel passato e aprendo le sue profezie verso il futuro.
Adriano Nardi nasce a Rio de Janeiro nel 1964. A Bologna, dove ha vissuto dall’età di sei anni, si è diplomato al Liceo Artistico Statale e all'Accademia di Belle Arti in Pittura. Vive e lavora a Roma. Suoi insegnanti sono stati tra gli altri Piero Manai, Concetto Pozzati, Luciano De Vita. Partecipa alle prime collettive istituzionali a Bologna a Palazzo Re Enzo, nel 1987 e 1993 e a Milano alla Galleria San Fedele nel 1990, con la cura di Roberto Daolio. Espone mostre personali: la prima dal titolo Antipop al Museo Laboratorio d’Arte Contemporanea dell’Università La Sapienza di Roma diretto da Maurizio Calvesi, con la cura di Stefano Colonna (1998) seguita da Le Naviganti nel 2000 all’Associazione Culturale Futuro diretta da Ludovico Pratesi e Costantino D’Orazio, a cura di Sabrina Vedovotto, e Vertical Horizons nel 2002 alla Galleria Liliana Maniero a Roma, dove espone anche nel 2004 (As straight as) e 2007 (Onda di Diana), rispettivamente a cura di Ludovico Pratesi e Gabriele Perretta, Lorenzo Canova, Alessandra Maria Sette; personali alla Galleria La Giarina Arte Contemporanea di Verona nel 2004 e 2008 (Alto Paesaggio) e allo Studio d’Arte Fedele (Pittura nuda) a Monopoli nel 2006, negli spazi museali della Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea della Repubblica di San Marino e nella galleria Candido Portinari presso l’Ambasciata del Brasile a Roma nel 2005. Partecipa ai premi: Fondazione Zucchelli (1987, 1°premio ex aequo con Marco Neri), Premio Morandi di incisione (1989, 1° premio); Premio Vasto (2003 e 2015); Premio Termoli (2004 e 2011); Premio Ferruccio Ferrazzi (2001 e 2003). Partecipa a collettive in Italia e all’estero: Galleria Comunale d’Arte contemporanea di Ciampino (2001), Centro per l’Arte contemporanea Masedu a Sassari (2004), Palazzo M a Latina (2005), Ministero degli Esteri Palazzo della Farnesina (2004, 2008 e 2009), Victoria Memorial Hall di Calcutta (2007); Aratro, Laboratorio per l’Arte Contemporanea dell’Università del Molise a Campobasso diretto da Lorenzo Canova (2007 e 2010); nel 2010: Museo Pietro Canonica a Roma, Museo Mahmud Khalil al Cairo, Museo Maguncia e Centro cultural Borges di Buenos Aires (2011); Civic Center Victoria Island di Abuja in Nigeria (2011), National Theatre Gallery di Addis Abeba (2013) e in numerose gallerie private italiane. Nel 2012 realizza l’opera permanente Iris stargate (di 9 x 4 metri) nella sede centrale della FAO a Roma. E’ stato invitato a partecipare alla XV Quadriennale d’Arte di Roma al Palazzo delle Esposizioni nel 2008 e alla 54° Biennale di Venezia al Palazzo delle Esposizioni Sala Nervi a Torino nel 2011. Sue opere sono in collezioni pubbliche, come la Collezione Farnesina, Fondazione Zucchelli e Premio Vasto.