Afro 1950-1970. Dall’Italia all’America e ritorno
Ca’ Pesaro vuole ripartire dalle proprie collezioni e dalla
pittura, con la voce di uno dei maestri dell’arte italiana del secondo dopoguerra, Afro Basaldella.
Comunicato stampa
In occasione della Biennale arte, rinviata di un anno a causa della
pandemia, Ca’ Pesaro vuole ripartire dalle proprie collezioni e dalla
pittura, con la voce di uno dei maestri dell’arte italiana del secondo
dopoguerra, Afro Basaldella.
Riconosciuto come figura centrale dell’astrattismo internazionale, Afro
parte prima da Venezia e poi da Roma per portare la sua ricerca negli Stati
Uniti, diventando ben presto l’artista italiano più conosciuto e apprezzato
dal collezionismo americano.
Grazie alla collaborazione con l’Archivio Afro e l’arrivo di alcuni
importanti prestiti nazionali e internazionali, Ca’ Pesaro rende omaggio ad
un autore ben rappresentato nelle proprie collezioni e intende riportare
nuova luce sull’intenso rapporto che, nei fervidi anni Cinquanta, si è
instaurato tra l’arte italiana e quella americana che viveva il nascere
dell’espressionismo astratto e dell’action painting.
Nato a Udine nel 1912, frequenta per lungo tempo gli ambienti culturali e artistici di Venezia e
Roma. Dal periodo veneziano Afro porta con sé la conoscenza dell’arte che si era sviluppata a
cavallo del Rinascimento, da Tiziano a Tintoretto, fino al Seicento. Tra la metà degli anni Trenta e lo
scoppio della Seconda Guerra mondiale si avvicina agli artisti che operavano in laguna e a Roma,
come Scipione, Mario Mafai, Corrado Cagli, Armando Pizzinato, Giuseppe Santomaso. A Milano
frequenta lo studio di Arturo Martini e quello di Ennio Morlotti e diventa amico di Renato Birolli. Il
dopoguerra registra in Italia un grande fermento culturale e si sviluppano numerose riflessioni
intorno all’arte moderna, che originano altrettanti gruppi artistici. Dal Fronte Nuovo delle Arti al
Movimento arte concreta, dallo Spazialismo al Gruppo Origine, fino a Corrente. Afro aderisce per un
breve momento al Gruppo degli Otto con Birolli, Morlotti Antonio Corpora, Mattia Moreni, Giulio
Turcato, Emilio Vedova e Santomaso, pur mantenendosi sempre indipendente. Nel 1949 è
selezionato per partecipare alla celebre mostra Twentieth Century Italian Art tenuta nel 1949 al
MoMA e nel 1950 è invitato per la prima volta dalla galleria di Catherine Viviano a New York, che gli
dedicherà numerose mostre monografiche fino al 1968. Durante tutti gli anni Cinquanta Afro è
instancabile esploratore della cultura visiva europea e americana; a New York vede le opere di
Arshile Gorky mentre a Roma arrivano, in momenti diversi, numerosi artisti americani come Cy
Twombly, Philip Guston, Robert Rauschenberg, Conrad Marca- Relli, Sebastiàn Matta e Willem de
Kooning, cui Afro presta il proprio studio nel 1959.
Attraverso 45 capolavori affiancati ad alcuni selezionati disegni e a preziosi materiali d’archivio, la
Galleria Internazionale d’Arte Moderna intende presentare gli anni cruciali della produzione di
Afro, quando l’artista è a stretto contatto con il mondo americano e porta a compimento la sua
capacità di sviluppare un linguaggio sempre personale, che unisce l’intima assimilazione della
pittura veneziana e del colore tonale alle riflessioni sul cubismo sintetico e sull’astrattismo.
L’opera di Afro diventa così, nelle sale monumentali del secondo piano di Ca’ Pesaro, un grande
racconto, poetico e potente, intimo e allo stesso tempo universale, ambientato laddove la memoria
e la Storia si arricchiscono di umanità e grandezza evocativa, sostenute da una tecnica altissima e
da un inesauribile amore per la pittura.
La mostra include anche una piccola ma preziosa selezione delle opere di artisti legati alla vita e
alla produzione di Afro negli anni della maturità, come Matta e Scialoja, insieme ai contatti con la
scena artistica americana, tra cui il legame spirituale, a distanza di tempo, con Arshile Gorky e il
rapporto di amicizia stretto con Willem De Kooning.
Direzione scientifica di Gabriella Belli. A cura di Elisabetta Barisoni e Edith Devaney.
In collaborazione con Fondazione Archivio Afro.
In partnership con BNL BNP Paribas.
Con il sostegno di Magonza Editore.