Against Interpretation
Le opere in mostra, pur essendo diagonali per definizione, presentano una componente importante: una connessione tra la natura e il mondo interiore dell’artista.
Comunicato stampa
L’interpretazione è la vendetta dell’intelletto sull’arte
Susan Sontag
Plain Gallery è lieta di presentare “Against Interpretation” una mostra collettiva con opere di Luca Ceccherini, Shuang Jiang, Stanislav Zábrodský, Xinyan Zhang.
Le loro opere, pur essendo diagonali per definizione, presentano una componente importante: una connessione tra la natura e il mondo interiore dell’artista.
L'interpretazione nell'arte implica il processo di spiegazione o assegnazione di significato a un'opera. Questo processo è sfaccettato e può variare notevolmente a seconda della prospettiva e delle esperienze dello spettatore. Gli spettatori portano le proprie emozioni, ricordi ed esperienze nella comprensione di un pezzo. Ciò che una persona vede e sente può essere completamente diverso dalla prospettiva di un'altra. Questa soggettività è un aspetto fondamentale del modo in cui l'arte viene apprezzata e interpretata.
Comprendere il contesto in cui è stata creata un’opera d’arte è fondamentale. Questo include contesti storici, culturali, sociali e politici. Conoscere il background dell’artista, l’epoca e le circostanze in cui è stata prodotta l’opera può influenzare in modo significativo l’interpretazione.
In linea con il pensiero di Susan Sontag nel suo celebre saggio "Against Interpretation" (1966), il nostro compito non è quello di trovare la massima quantità di contenuto in un’opera d’arte, né di spremere dall’opera più contenuto di quanto già ce ne sia. Il nostro compito è ridurre i contenuti in modo da poter vedere tutto.
Ciò che serve, in primo luogo, è una maggiore attenzione alla forma nell’arte. Se un'enfasi eccessiva sul contenuto provoca l'arroganza dell'interpretazione, descrizioni più estese e approfondite della forma la metterebbero a tacere. Ciò che serve è un vocabolario – un vocabolario descrittivo, piuttosto che prescrittivo – per le forme.
Questa mostra rappresenta un invito a esplorare e apprezzare l'arte non solo attraverso il significato che vi attribuiamo, ma anche attraverso la sua forma pura e la sua capacità di connetterci a livello emotivo e intellettuale.
Luca Ceccherini (1993, Italia) vive e lavora a Torino. Ha studiato pittura all’Accademia di Belle Arti di Firenze e all’Accademia di Belle Arti di Venezia. Mostre recenti: Shadows of memory, Hew Hood Gallery (Londra, 2024); Haunted garden, The Artist Room (Londra, 2024) Soldi e paura, Spazio Mensa (Roma, 2023); Through the fruits of Eden, Boscolo Hotel (Lione, 2023); L’ora del lupo, Sottofondostudio (Arezzo, 2023); L’erba sulla polvere, Ma Project (Perugia, 2023); Afterwork#2, Société Interludio (Torino, 2022); Ore d’Oro, Biblioteca Reale (Torino, 2022); 6 Pittori, Casa Casorati (Torino, 2021). Nel 2024 è stato residente a Palazzo Monti, Brescia.
Shuang Jiang (1999, Cina) si è laureata in all’ Accademie di Belle Arti di Xi’an nel 2022 e sta attualmente proseguendo gli studi in pittura al Royal College of Art di Londra. Vive e lavora a Londra.
Stanislav Zábrodský (1996, Repubblica Ceca) si è diplomato in Intermedia all’ Accademia di Belle Arti di Praga ed ha studiato scultura all’ Indonesian ISI Yogyakarta. Vive e lavora a Praga.
Xinyan Zhang (1991, Cina) è un'artista cinese trasferitasi a Berlino nel 2018. Ha conseguito il BFA presso l'Università di Shenzhen (2014) e il Master in Fine Art presso l'Università di Guangzhou (2018). Ha anche studiato all'Accademia di Belle Arti di Karlsruhe in Germania (2019-2021) e all’ Accademia di Belle Arti di Firenze (2017). Mostre recenti: Galleria De Sarthe, Hong Kong (2023); Museo delle Donne di Bonn, Germania (2022); Bauschaustelle Düsseldorf e.V, Düsseldorf (2022); Galleria Radius, Xi’an (2021).