Agata Boetti – Il gioco dell’arte
Ilventidueundiciduemilasedici, alle ore 19.00, lo spazio NONOSTANTEMARRAS accoglie la presentazione del libro Il gioco dell’arte di Agata Boetti (edizioni Electa).
Comunicato stampa
Presentazione del libro
IL GIOCO DELL’ARTE
con mio padre Alighiero
di Agata Boetti, Edizioni Electa
Incontrano l’autrice Francesca Alfano Miglietti, Pasquale Leccese
COMUNICATO STAMPA
Ilventidueundiciduemilasedici, alle ore 19.00, lo spazio NONOSTANTEMARRAS accoglie la presentazione del libro Il gioco dell’arte di Agata Boetti (edizioni Electa).
“non mi ricordo di aver mai visto mio padre uscire per andare al lavoro. Non si rasava, non metteva la cravatta. Non parlava mai di colleghi e di stipendio. A volte dormiva tutto il giorno, altre volte spariva per giorni, settimane, addirittura mesi ”. Alighiero Boetti, raccontato da sua figlia Agata nel libro Il gioco dell’arte, un libro spiazzante e delicato, pieno di immagini quasi completamente inedite. Scrive Deleuze in ‘Conversazioni’: “Il giusto modo di leggere oggi, è quello di porsi di fronte a un libro così come si ascolta un disco, come si guarda un film, come si sente una canzone: ogni atteggiamento di fronte a un libro che richieda per esso un rispetto speciale, un’attenzione di altra sorta, è qualcosa che giunge da un’altra epoca e che condanna definitivamente il libro”. Il libro di Agata Boetti è una fitta trama di piccoli tonfi e passi, a piedi nudi, che si allarga da una stanza all’altra, un racconto intimo che traccia delle linee, con un chiaro punto d’origine e di arrivo. Cioè una forma di esperienza della realtà che si struttura passando attraverso uno stadio anarchico, spontaneo, non gerarchico, caotico, in cui si costruisce, incessantemente, un’incalcolabile quantità di connessioni.
Una lettera d’amore di una figlia a suo padre.
Agata Boetti, direttrice dell’Archivio Boetti, è nata a Torino nel 1972 .
A diciotto anni, lascia Roma per studiare psicologia a Parigi, città dove attualmente vive. Nel 1995, dopo la scomparsa di suo padre, Agata si dedica all’Archivio Alighiero Boetti insieme a tutta la famiglia, senza però abbandonare le sue altre attività a Parigi. Dal 2014, si dedica esclusivamente alla direzione dell’Archivio. Ha tre figli, Arthur, Antoine e Louise.
In collaborazione con Le Case d’Arte