Agathe Rosa – Carnet
Cento disegni si fanno strada all’interno della bottega Sator Print. Cento fogli appartenenti ad un carnet che, giorno dopo giorno, componendo un diario visivo raccontano il rapporto nuovo o rinnovato di Agathe Rosa con il disegno.
Comunicato stampa
Il Carnet di Agathe
"L’amor che move il sole e l’altre stelle (Paradiso XXXIII, 145) "
Cento disegni si fanno strada all’interno della bottega Sator Print. Cento fogli appartenenti ad un carnet che, giorno dopo giorno, componendo un diario visivo raccontano il rapporto nuovo o rinnovato di Agathe Rosa con il disegno. Dell’architettura, area di formazione di Agathe, ci giunge l’eco e il controllo dello spazio vuoto, minuscolo come maiuscolo... un foglio bianco da animare.
L’inedita sequenza di disegni, pur mostrandoci nuove vie di fuga di Agathe, conferma quanto la sua visione sia lirica e impalpabile, aspetti già emersi nei suoi, più conosciuti, lavori fotografici.
I (di)segni minuti, delicati si muovono con grazia nel foglio e cercano, conquistandolo, uno spazio infinito. Lei stessa afferma che questa ricerca ha preso forma dal luogo, o meglio dal “genius loci" di Sator Print votato alla miniatura e, quindi, agli spazi piccoli concepiti come pozzi profondi in cui immergere lo sguardo per trovare forme sommerse.
Un’arte che richiede uno sguardo dedicato.
La lettura dei disegni, seguendo una linea d’orizzonte, scopre segni trasformati in forme a volte astratte e a volte evocative di presenze misteriose - ma sempre tanto indaffarate - che iniziano a raccontare una storia... tante storie.
L’orizzonte però non è prossimo o vagamente lontano, siamo separati da distanze siderali che ci proiettano in spazi cosmici, in luoghi in cui la polvere è di stelle. La misura del foglio è quindi quella di una lente da telescopio che apre la visione al luogo in cui si crea - il luogo in cui le prospettive possono essere invertite e la forza di gravità ribaltata. È lo spazio in cui l’arte trova dimora per cui le forme dispongono di totale libertà: possono apparire e sparire, volare o strisciare, muoversi, attraversare gli orizzonti senza avvertire limitazione alcuna, trovando conforto nel colore, a volte rifiutandolo appagandosi del bianco e nero con la costante di essere sempre delineate da un tratto netto, pulito.
I viaggi sono tanti e quello che Agathe Rosa ci presenta con Carnet è il suo misterioso e raffinato racconto.
Michela Eremita
Gennaio 2017