Agriturismoinfiera – Agri-Arte
Una nuova edizione ricca di novità per Agriturismoinfiera, la rassegna dedicata alle aziende agrituristiche italiane. Progetto innovativo di quest’anno: Agri-Arte un’area interamente dedicata all’arte contemporanea con opere ispirate alla natura.
Comunicato stampa
Una nuova edizione ricca di novità per Agriturismoinfiera, la rassegna dedicata alle aziende agrituristiche italiane che si terrà a Milano il 24 e il 25 gennaio 2015 presso il Parco delle Esposizioni Novegro.
Progetto innovativo di quest’anno: Agri-Arte un’area interamente dedicata all'arte contemporanea con opere ispirate alla natura. I tre artisti che interverranno Vittorio Comi, Marianna Gasperini e Anna Turina creeranno un‘installazione “on site” dal titolo “Wine Way”, prendendo spunto dalla riflessione sul rapporto uomo-natura-convivialità. La natura visitata in quanto luogo ancestrale dove riflettersi liberamente, un generoso bacino da cui attingere rinnovate energie psicofisiche, spunti creativi e, attualmente, sospensione dalla frenetica vita contemporanea.
“Riappropriarsi delle sensazioni – spiegano Comi, Gasperini e Turina - attraverso ciò che l’ambiente naturale offre per poi riscoprire genuinità e benessere nella gestualità, nella visione e nel sapore tramite un’ installazione in cui il vino, bevanda simbolo della convivialità per eccellenza, è non solo nettare, ma inchiostro alternativo col quale tracciare e, quindi, testimoniare, la propria presenza nello spazio e nel tempo.
Ad arricchire la maestosa installazione saranno esposte anche numerose opere dei tre artisti.
Per informazioni è possibile telefonare al numero 0362 1636218, visionare il sito www.agriturismoinfiera.it o la pagina ufficiale www.facebook.com/Agriturismoinfiera
Vittorio Comi
Fonda nel 1984 la “Vittorio Comi Plinko Password”, un laboratorio d’arte per la creazione di effetti speciali e allestimenti di scenotecnica per cinema, televisione, eventi, teatro, musei, mostre e parchi tematici. Nel 2008 decide di dedicarsi alla ricerca di nuovi materiali e di lavorare solo come artista.
“ Creo i miei lavori soprattutto con essenze erbose delle quali scelgo le caratteristiche estetiche e vegetative. Le mie esperienze artistiche di scultura, pittura e installazione confluiscono in queste opere senza la ricerca di una categoria precisa o della riconoscibilità di uno stile. Mi interessa invece l’immediatezza dell’arte e della sua lettura, prediligo l’aspetto innovativo e a volte spettacolare dell’arte, le geometrie astratte, l’estetica minimale ed anche figurativa. La ricerca continua mi ha portato a lavorare con materiali sempre diversi, quelli che prediligo sono i capelli umani e gli alcolici.”
Marianna Gasperini
Forte di una splendida mano nel disegno e di un notevole senso plastico, la Gasperini costruisce passo dopo passi il suo singolare universo, un mondo in cui il corpo, soprattutto quello femminile, è indagato con sguardo ora dolcissimo ora brutale, ora con segno elegante e sinuoso ora con gesto aggressivo e inquieto.
Nella trasparenza del vetro Marianna sembra trovare la propria dimensione ideale. La sua materia d’elezione, coniugata con altri materiali, piegata a dialoghi inaspettati, plasmata in vetrofusione o a casting (tecniche tradizionali abilmente rivisitate dall’artista), si fa perfetta espressione del suo sentire; opere che nascono da un pensiero autobiografico che finiscono per diventare universali. Il corpo è sempre presente nella ricerca della Gasperini, fin dai suoi primissimi lavori. Le opere di Marianna sono tracce di corpi, segni lasciati nella materia: calchi che nascono da un corpo singolo per rappresentare un corpo collettivo.
Marianna per Agriarte esporrà anche la sua linea lemarienne e design in vetro, oggetti per la casa.
Anna Turina
Anna Turina (1973) affascinata dallo spazio come luogo da vivere sperimentando, lavora prevalentemente con il ferro sfruttandone i diversi aspetti, senza tralasciare altri mezzi in rapporto ai luoghi con cui è chiamata ad interagire. Caratteristica portante della sua ricerca è pensare al visitatore non come a uno spettatore ma come a un fruitore, chiamato a relazionarsi con l’oggetto artistico, "vivendolo in modo diretto, come esperienza reale e personale. A essere sollecitati non sono tanto i meccanismi percettivi quanto piuttosto le logiche esperienziali e la fantasia creativa di ciascun individuo"