Aida figlia di due mondi
Il progetto culturale, a cura di Enrico Ferraris, propone una riflessione critica sul ruolo che il componimento lirico assume nel disegnare l’Egitto moderno.
Comunicato stampa
Per celebrare i 150 anni di Aida, il Museo Egizio racconta la genesi, il contesto storico e le relazioni che hanno accompagnato la nascita dell’opera verdiana, un capolavoro frutto del dialogo fra due mondi, Europa ed Egitto, che la musica unisce sottolineando il legame imprescindibile fra le due sponde opposte del Mediterraneo.
È l’inizio di giugno del 1870 e Giuseppe Verdi accetta dal viceré d’Egitto, Ismail Pascià, un compenso senza precedenti per comporre un’opera lirica, in lingua italiana, ambientata al tempo dei faraoni: Aida.
Caso unico nella storia della lirica, l’opera è celebrata da due “prime”, al Cairo il 24 dicembre 1871 e a Milano l’8 febbraio 1872, ed è oggi tra i lavori più celebrati di Verdi.
Il progetto culturale, a cura di Enrico Ferraris, propone una riflessione critica sul ruolo che il componimento lirico assume nel disegnare l’Egitto moderno.
Dal 17 marzo la mostra AIDA, figlia di due mondi sarà visitabile fino al 5 giugno ed è parte di un più ampio progetto transmediale ricco di appuntamenti sviluppati in collaborazione con partner che hanno reso possibile l'ampliamento di una esperienza innovativa, molto articolata, che mette in connessione musica, immagini, architettura, cinema, dialoghi e archivi storici, podcast, video e visite guidate: Teatro Regio, Archivio Ricordi, Istituto Nazionale di Studi Verdiani, l’Università di Torino, Aiace, Museo del Cinema, Biblioteca Braidense, Circolo dei Lettori, Libreria Gilibert.