Alberte Agerskov
Comunicato stampa
* presenta *
Rhizomatic Correspondence Piece Extract 2 (RCP: E2)
di Alberte Agerskov
Opening: 08 Luglio 2023
Torre di Castiglione - 70014 Conversano (BA)
ore 18:00 - 20:30
(Massimo per 50 persone)
con aperitivo nel parco della Torre di Castiglione
Mostra dal 9 al 31 Luglio 2023
presso Esposizione Sud Est
Via Fratelli Rosselli, 61 - Conversano (Ba)
su prenotazione
Il mito della pianta Silphium ci racconta di un fiore utilizzato per le sue proprietà contraccettive.
Silphium divenne una coltura di grande valore nell’antica città di Cirene (oggi parte della Libia) tanto che nel 600 a.c durante la colonizzazione greca e romana pare che la sagoma della pianta, simile a quella della pianta di finocchio, fosse stampata sulle monete d’argento. Silphium non era facile da coltivare, di natura selvatica, cresceva soltanto tra le colline all’ombra delle betulle, luoghi che presero il nome di Silphiofera. Rifiutando di essere coltivato e raccolto, il fiore finì per estinguersi.
“Ieri qualcuno ha visto il fiore apparire ancora, dopo millenni d’ibernazione profonda. L’ha visto spuntare tra le colline umide di rugiada, tra gli alberi di betulla, nelle prime ore del giorno. Ma questa volta il fiore è fatto di carta e farina. Secco come la crosta del pane dimenticato, quasi trasparente quando la luce del mattino ne sfiora i contorni. Le sue radici scendono nella profondità della terra fino ad impregnarsi della medesima acqua che uomini, nuvole, uccelli e qualsiasi altra cosa ha ingerito, urinato, piovuto, pianto e sudato. Finalmente rinato, il fiore comincia a bere e bere e crescere, sempre di più.”*
* Brano tratto dal testo Silphiofera nel quale l’artista Alberte Agerskov immagina la rinascita di un antico fiore ormai estinto.
Alberte Agerskov utilizza il simbolo di questo fiore per interrogarci, raccontare e farci raccontare da diverse donne in tutto il mondo, come la nostra società non è ancora capace di trascendere e superare l’idea che le donne sono state a lungo e sono ancora paragonate ai fiori per parallelismi come la fertilità, la fragilità o la bellezza.
Concentrando il suo lavoro sul controllo dei corpi femminili e sulle (in)equità contraccettive, radicate nell’antico mito del fiore di Silphium, Agerskov pone al centro della scultura di fiore pillole contraccettive, come semi di una rinascita, di un cambiamento che da tanto attendiamo.
L'installazione sonora allestita intorno all Torre di Castiglione invita il fruitore al silenzio.
Muovendoci nello spazio sonoro siamo immersi in una corrispondenza che donne provenienti da diverse culture e lingue del mondo, hanno avuto attraverso registrazioni vocali. Un rizoma di voci intime e anonime che intrecciandosi ci rivelano storie di (dis)incarnazione del femminile; non capiamo le loro parole, eppure sentiamo una connessione intima, a tratti percepiamo parole di lotte nascoste, a volte le voci diventano una sola e il coro prende il sopravvento.
L’installazione ci appare come un atto vitale, non teatrale (pur conservando tuttavia un aspetto spettacolare), proprio per la consistenza del suo spessore umano, evidenziato del respiro alternato che percepiamo nello spazio installativo.
R.C.P. vuole essere un lavoro rizomatico in continua espansione, in cui le voci invitano altre voci a partecipare.
Rhizomatic Correspondence Piece Extract 2 (RCP: E2) è il secondo estratto del lavoro “Silphiofera”, presentato a Milano al Centro Artistico Alik Cavaliere a cura di Angela Vettese.
“I corpi femminili sono stati un argomento importante per la sorveglianza e il controllo scientifico e legislativo, e penso che lo siamo ancora in un processo di svelamento delle implicazioni all'interno della nostra società odierna” A.A.
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Alberte Agerskov (DK 1993) vive e lavora a Roma. Si è laureata in architettura alla Royal Danish Academy di Copenhagen e, in seguito, ha conseguito un master in arti visive presso la Central Saint Martins di Londra. In linea con un percorso transculturale, l’artista indaga le usanze che regolano la vita e le relazioni nelle società contemporanee. A.A. utilizza nei suoi lavori il video, il suono e la performance come mezzi di estensione necessari alla materia scultorea.
Esposizione Sud Est nasce nel 2023 dall’incontro di Donato Loforese (designer e visual artist) e Patrizia Mastrapasqua (designer e street artist), è uno spazio domestico aperto alla ricerca e alle pratiche artistiche contemporanee. Un esercizio di relazione tra artiste e artisti attraverso residenze, incontri e progettualità condivise. Un luogo dove convergono metodologie non circoscritte, ma con una predisposizione - sempre più urgente - alla ricerca transdisciplinare. Progetti site-specific, azioni di arte relazionale, display installativi e progetti editoriali sono gli strumenti utilizzati per coinvolgere, nei processi di dialogo, comunità, istituzioni e spazi indipendenti. “Il tavolo della cucina è la base teorica su cui abbiamo accolto i nostri ospiti e dove nascono i progetti. Qualcuno ci ha lasciato tracce che abbiamo attaccato sul muro d’ingresso della nostra abitazione.” E.S.E.