Alberto Bardi – Discreto continuo
La selezione delle opere esposte riguarda le diverse fasi creative di Bardi, dalle esperienze figurative dei primi anni ’60, fino alla straordinariamente felice conclusione della sua lunga ricerca astratta.
Comunicato stampa
La mostra - che ha il patrocinio di Comune di Ravenna, Provincia di Ravenna e Regione Emilia Romagna – è curata da Claudio Spadoni presso la Galleria Ninapì di Ravenna,
dal 4 dicembre 2011 al 15 gennaio 2012.
La selezione delle opere esposte riguarda le diverse fasi creative di Bardi, dalle esperienze figurative dei primi anni '60, fino alla straordinariamente felice conclusione della sua lunga ricerca astratta.
“Dipingere è un modo segretissimo e personale di filosofare lavorando. In esso il rapporto con la struttura sociale e mondana non può rivelarsi per richiami diretti, ma il 'filosofare' consiste proprio in un continuo rapportarsi ai limiti, alle ragioni, alle possibilità residue, che lo spirito del tempo detta alla ragione. Ricerca, così intesa, è perciò la continua rimessa in questione dei propri programmi di lavoro, dei risultati acquisiti ed insieme del proprio giudizio sulla realtà.”
Queste le parole di Bardi, vissuto in Italia dal 1918 al 1984: prima a Ravenna, nel dopoguerra, dove insegna all´Accademia di Belle Arti di Teodoro Orselli -, poi a Firenze, Terni, Faenza e infine a Venezia, dove risiede per 6 anni e partecipa a numerose esposizioni. Nel 1961 si trasferisce a Roma, dove in seguito dirigerà la Casa della Cultura (1967-1984), crocevia in quegli anni del dibattito artistico, letterario e politico. Negli anni romani Bardi continua a ricercare e a rinnovare continuamente il suo linguaggio pittorico.
Dal 1967 in poi è un susseguirsi di importanti mostre, realizzate in luoghi significativi delle più importanti città italiane anche dopo la sua scomparsa, il 29 luglio 1984.