Alberto Burri e i Poeti
Nellanno in cui in tutto il mondo si celebra il Centenario della nascita di Alberto Burri, un omaggio del tutto originale al grande Maestro umbro è quello che gli viene reso al MAON – Museo d’Arte dellOtto e Novecento di Rende, in Calabria.
Comunicato stampa
Nellanno in cui in tutto il mondo si celebra il Centenario della nascita di Alberto Burri, un omaggio del tutto originale al grande Maestro umbro è quello che gli viene reso al MAON - Museo d'Arte dellOtto e Novecento di Rende, in Calabria.
E la mostra Alberto Burri e i Poeti curata dal direttore dello stesso Museo, Tonino Sicoli e dal Presidente della Fondazione Burri, Bruno Corà.
Lesposizione, che si avvale della determinante collaborazione della Fondazione Burri, resterà aperta al MAON dall11 novembre e sino al 28 febbraio 2o16.
Per chi conosca appena un poco la biografia di Burri, questa è una mostra attesa.
Burri era un poeta che esprimeva la sua poesia nelle opere darte, scabra, intensa, personale e del tutto universale. Che proveniva dal profondo e scavava nel profondo dellinterlocutore, afferma Corà.
Anche per questa sua sensibilità, egli intesse rapporti intensi, prolungati con alcuni dei grandi poeti del suo tempo. Confrontandosi, anche vivacemente, con loro, illustrando delle loro opere, inglobando il loro sentire nelle sue di opere.
E di questi rapporti da conto la mostra Burri e i Poeti: materia e suono della parola. Qui, accanto ad una emblematica e grande opera del maestro sono esposte numerose altre sue creazioni che testimoniano il suo rapporto assiduo e particolare con la poesia e i poeti. Si tratta di lavori originali realizzati per copertine di libri in edizioni ormai rare e di pregio, di opere create da Burri per edizioni particolari, straordinarie testimonianze di intense collaborazioni.
E noto il particolare il rapporto tra Burri e Giuseppe Ungaretti. Per il grande poeta, Burri era, insieme a Fautrier, il pittore più amato.
In una sua lettera del 63, ne tratteggia questo ritratto: «Burri, il medico, poi pittore reduce dalla prigionia nei campi di concentramento che, con quellorrore negli occhi vuota, nelle sue opere, il bubbone infernale, ne mostra in mezzo ai lutti, lingiusto cratere di sangue e di fuoco voluto dallinferno, e mostra come la fiamma della libertà domini alla fine anche il più atroce sadismo».
Pochi mesi dopo Ungaretti visita la Biennale di Venezia e resta colpito dalla «stupenda sala di Burri, lultimo pittore rimasto nel mondo... Fontana ha una purezza unica. Il resto o è vecchio o è stupido. La pittura è morta. La poesia è morta. Tempi allegri!».
Per gli ottantanni del poeta, vengono pubblicate, le poesie damore tra Ungaretti e Bruna Bianco, con il titolo Dialoghi.
E per questa preziosa edizione Burri crea una sua Combustione.
Ungaretti è certo il più illustre ma non lunico dei poeti con cui Burri ebbe consuetudine.
Termine chiosa Corà che, dato il carattere schivo del Maestro , non è da intendersi come continua frequentazione, bensì come consonanza, amicizia che per essere viva non necessita lassillo della quotidianità condivisa.
Sono due poeti, Libero De Libero e Leonardo Sinisgalli, a introdurre Burri nelambiente artistico romano. Furono loro, allindomani del rientro di Burri dalla prigionia americana, a presentarlo nella prima mostra tenuta alla Galleria La Margherita di Roma nel 1947.
Quando, alla fine del 49, Burri si misura con i sacchi che contenevano lo zucchero destinato agli alleati allItalia, Emilio Villa, biblista e poeta, scrive Alberto Burri coltiva come in vitro, anzi come in lino, queste contrattili anatomie di organismi inespressi, incerti tra una parvenza di materiali biologici fuori uso e un ideale di fulminei universi tra il gigantesco e il minimissimo: una ambiguità spalancata, un desiderio di stringere ricordi di cose che devono chiarirsi.
Nell'ambito dello stesso progetto sono previsti interessanti eventi contestuali che coinvolgeranno, oltre al MAON, l'Università della Calabria, il Palazzo delle Clarisse di Amantea, Villa Rendano a Cosenza, Studio Gallery di Lamezia Terme.