Alberto De Braud – Doppio gioco
La mostra Alberto De Braud. Doppio gioco, organizzata dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Padova nell’ambito della rassegna RAM 2013. Tra sogno e ragione, rileva il versante monumentale della ricerca plastica dell’artista milanese e alcune delle tracce tematiche che caratterizzano il suo percorso artistico.
Comunicato stampa
Con le sue opere Alberto De Braud reinventa oggetti della vita quotidiana, spiazzando l'osservatore. È il caso dei due grandi lavori in bronzo esposti dal 15
novembre 2013 al 6 gennaio 2014 ai Giardini all'Arena Romana, davanti alla Cappella degli Scrovegni e nell’atrio del Centro culturale Altinate San Gaetano, in via Altinate 71. La mostra Alberto De Braud. Doppio gioco, organizzata dall'Assessorato alla Cultura del Comune di Padova nell’ambito della rassegna RAM 2013. Tra sogno e ragione, rileva il versante monumentale della ricerca plastica dell'artista milanese e alcune delle tracce tematiche che caratterizzano il suo percorso artistico.
L'opera Equilibrium, allestita nello spazio antistante la Cappella degli Scrovegni, rappresenta simbolicamente la relazione tra natura e cultura, la necessità della loro armonizzazione. Il rapporto tra l’inconscio e il quotidiano, o tra creatività istintiva e progettazione razionale viene invece tradotto nell’oggetto surreale An Uncomfortable place, accolto nell’atrio del Centro culturale Altinate San Gaetano, sede di numerosi eventi legati all’arte contemporanea.
"Nelle opere di Alberto De Braud", nota al proposito l’Assessore alla Cultura Andrea Colasio "l’artista regala un destino inusitato alle cose che circondano la nostra vita". L’immagine degli oggetti di ogni giorno, come quella della natura a noi più prossima, forgiata nelle sculture dell’artista milanese, dà vita a configurazioni sempre inattese, a curiose trasformazioni, a inedite complicità. Questa vita segreta del nostro paesaggio domestico scaturisce così dalle sue relazioni con l’inconscio e la memoria, e da taluni aspetti del contesto sociale e culturale che ci circonda.
Al proposito di spiazzare l’osservatore, l'artista unisce una peculiare ironia, finalizzata ad offrire una rappresentazione deformata del nostro tempo e delle sue contraddizioni, attraverso l'utilizzo di alcuni procedimenti formali ricorrenti, quali l’accumulazione, la proliferazione di tipo "organico" di uno stesso elemento, la ricerca a volte spericolata di un punto d’equilibrio tra le diverse parti: soluzioni il cui valore metaforico eguaglia quello puramente strutturale.
Protagonista di numerose esposizioni in Italia e all’estero, tra le quali spiccano quella avvenuta nel 2004 nella galleria Sud del Parlamento Europeo a Strasburgo e la recente personale al Museo Diocesano di Milano, l’opera di Alberto De Braud è presente in importanti collezioni pubbliche, come quelle del Bemis Center of Contemporary Arts di Omaha (Stati Uniti), della fondazione Kunstation a Kleinsassen (Germania), del museo Sargadelos a Lugo (Spagna).
L’esposizione è curata da Nicola Galvan, in collaborazione con Maco Arte di Padova e la Galleria d’Arte Nino Sindoni di Asiago; verrà inoltre pubblicata una brochure di presentazione delle due opere esposte, con un’analisi di temi ed implicazioni concettuali del lavoro dell’artista.