Alberto Garutti – Credo di ricordare 1974

Informazioni Evento

Luogo
CHINI MUSEO - VILLA PECORI GIRALDI
Piazzale Lavacchini, 1, Borgo San Lorenzo, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

fino al 31 ottobre, dal giovedì alla domenica dalle ore 9:00 alle 13:00 e dalle 15:00 alle 19:00; dal 1° novembre, dal sabato alla domenica dalle ore 10:00 alle 13:00 e dalle 15:00 alle 19:00.

Vernissage
15/10/2022
Artisti
Alberto Garutti
Curatori
Alessandro Cocchieri
Generi
arte contemporanea, personale

Prima personale di Alberto Garutti nei saloni nobili di Villa Pecori Giraldi a Borgo San Lorenzo – Firenze.

Comunicato stampa

Sabato 15 ottobre apre la prima personale di Alberto Garutti nei saloni nobili di Villa Pecori Giraldi a Borgo San Lorenzo – Firenze. Con la cura di Alessandro Cocchieri in collaborazione con RAM, Radioartemobile, ZERYNTHIA, Associazione per l' Arte Contemporanea OdV e con la preziosa courtesy della Fondazione Enrico Castellani, l’artista presenta l’opera: “Credo di ricordare” prodotta nel 1974.
L'ARTISTA: ALBERTO GARUTTI

“Piccoli oggetti comuni (scarpe, cuscino, gettoni telefonici, dischi, sigarette...) - che abitavano la stanza tanto quanto me - fotografati singolarmente, diventavano i soggetti di una storia intitolata “Credo di ricordare”. L’opera fotografica composta da 32 elementi – intervallati da citazioni tratte dagli Essais di Montaigne – è fulcro della mostra alla Galleria Diagramma, e pone l’attenzione sui protagonisti dello “sfondo” della mia quotidianità. Il titolo dichiara già in partenza il tipo di posizione dubitativa, interrogativa ed esitante che decisi di prendere da allora in avanti: l’idea dell’attenzione e della cura verso la realtà che ci circonda, l’attitudine costante a confrontarsi con un limite, la predisposizione ad essere sempre aperti al dubbio come strumento conoscitivo, la consapevolezza della propria fallibilità.
Seppure solo in apparenza lontana dalle istanze ideologico-politiche dei primi anni Settanta, “Credo di ricordare” è un piccolo manifesto dell’idea stessa di fragilità, e in quanto tale è per me un’opera fortemente politica. Giancarlo Politi, che visitò la mostra, decise di pubblicare la mia opera sul numero di Flash Art di maggio dello stesso anno.”