Alberto Olivetti – Per un ritratto di Pietro Ingrao
L’esposizione intende rendere omaggio alla vita e all’opera di Ingrao, mostrando un ampio corpus di opere pittoriche e disegni realizzati da Alberto Olivetti – legato a lui per ragioni affettive e culturali.
Comunicato stampa
Il CRS - Centro Studi e iniziative per la riforma dello Stato – Archivio Pietro Ingrao presenta, dal 19 aprile al 10 maggio 2015, presso il Casino dei Principi di Villa Torlonia, Per un ritratto di Pietro Ingrao. Acrilici, olii, disegni di Alberto Olivetti, a cura di Silvia Litardi, che rientra nel programma di eventi organizzati in occasione delle celebrazioni I cento anni di Pietro Ingrao (Lenola, 30 marzo 1915).
La mostra si svolge sotto l'Alto Patronato del Presidente della Repubblica Italiana, con il patrocinio della Presidenza del Senato della Repubblica, della Presidenza della Camera dei Deputati, della Regione Lazio ed è promossa dall’Assessorato alla Cultura e al Turismo di Roma-Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, dalla Fondazione Centro Studi e iniziative per la Riforma dello Stato e dall’Archivio Pietro Ingrao. Organizzazione Zètema Progetto Cultura.
L’esposizione intende rendere omaggio alla vita e all’opera di Ingrao, mostrando un ampio corpus di opere pittoriche e disegni realizzati da Alberto Olivetti – legato a lui per ragioni affettive e culturali. Sarà presentata, inoltre, un’inedita documentazione (fotografie della sua casa natale e dei luoghi d’infanzia, corrispondenze, appunti e scritti), messa a disposizione dalla famiglia e dall’Archivio Pietro Ingrao e relativa al suo mondo privato e familiare – evocato da Ingrao nel volume autobiografico Volevo la luna (Einaudi, 2006).
Il titolo Per un ritratto di Pietro Ingrao allude al duplice senso racchiuso nel termine “ritratto”: restituisce la fisionomia individuale del soggetto in posa – Ingrao nelle opere di Olivetti – e, allo stesso tempo, fa riferimento a una dimensione d’ordine spirituale e morale. Le opere concorrono a delineare un ritratto del mondo di Pietro Ingrao negli anni in cui l’uomo politico rende pubblica la sua costante ricerca poetica. Infatti, è proprio nell’estate del 1984 a Lenola, in provincia di Latina, che Olivetti ritrae Ingrao mentre lavora alla sua prima raccolta di poesie, Il dubbio dei vincitori (Mondadori, 1986) dando origine a una prima serie di opere. Un secondo corpus di lavori, composto da nove tavole a olio, trae ispirazione dalla seconda raccolta di poesie L’alta febbre del fare (Mondadori, 1994).