Alberto Spadolini – Arte amori e spionaggio nella Parigi anni ‘30
Da una vecchia soffitta riemerge
l’incredibile storia di Alberto Spadolini, uno degli artisti più eclettici e meno noti del Novecento:
ballerino, attore, regista, pittore e scenografo.
Comunicato stampa
Dal 24 marzo al 16 aprile 2023 il “Fellini Museum di Rimini” dedica ad ALBERTO SPADOLINI (Ancona
1907 – Parigi 1972) la mostra “Arte, amori e spionaggio nella Parigi anni ‘30”.
Nel “Palazzo del Fulgor” saranno esposte 25 immagini fotografiche, opera di Dora Maar (Parigi),
Maurice Seymour (Chicago), George Hoyningen - Huené (Londra), Joe Pazen (New York), G. R. Aldò
(Aldo Rossano Graziati). Alcune di queste immagini sono state pubblicate da importanti riviste, fra cui
Vogue e Vanity Fair.
La riscoperta di Spadò è dovuta ad alunni ed insegnanti dell’Istituto Statale d’Arte “Federico Fellini”
di Riccione che nel 2005 hanno allestito la mostra “Cinema, danza, musica e pittura nella Parigi anni
‘30”, patrocinata dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Rimini. Da una vecchia soffitta riemerge
l'incredibile storia di Alberto Spadolini, uno degli artisti più eclettici e meno noti del Novecento:
ballerino, attore, regista, pittore e scenografo. Una vita vissuta come un’opera d’arte, quella di Spadò
che dopo l’amicizia con Gabriele D’Annunzio e l’apprendistato artistico romano presso il Teatro degli
Indipendenti dove è allievo di Giorgio De Chirico, emigra a Parigi ed in breve tempo diventa danzatore
con Serge Lifar, coreografo apprezzato da Maurice Ravel, pittore ammirato da Jean Cocteau, attore
con Jean Marais, regista con Django Reinhardt, cantante con Mistinguett e amante di Josephine
Baker. Le sue esibizioni artistiche, all’insegna della modernità e dell’innovazione, gli valsero il
soprannome di “Spado' - il danzatore nudo”, un appellativo che si diffuse rapidamente nei principali
palcoscenici d'Europa. Nel corso dei tragici eventi della Seconda guerra mondiale, si schierò in difesa
della libertà e della democrazia, collaborando attivamente alla resistenza antinazista. Nel dopoguerra
l’artista si esibisce con le sue danze e le sue mostre di pittura in tutto il mondo. Poi, negli anni ’60,
apre un Atelier a Riccione e “ha dato vita alla nuova atmosfera del Night al Grand-Hotel di Rimini,
leone di questa Riviera”.
Sempre a Palazzo del Fulgor, giovedì 30 marzo, giovedì 6 e giovedì 13 aprile 2023, alle ore 16,
verranno proiettati i documentari:
- “Spadò, il danzatore nudo” (2019) di Riccardo De Angelis e Romeo Marconi, con interviste al
presidente del Vittoriale Giordano Bruno Guerri e allo storico dell’arte Stefano Papetti. Il filmato è
stato finalista del “Bellaria Film Festival 2020” e del “Los Angeles-Italia Film Fashion and Art Festival
nel 2021”, manifestazione che precede la Notte degli Oscar.
- “Nous, les gitans” (1951) del regista Alberto Spadolini, girato in Andalusia, racconta le origini della
musica tzigana. Il filmato, restaurato dalla Cinématheque Française, è stato presentato da Martin
Scorsese nell’ambito della Rassegna “Toute la mémoire du Monde