Alberto Spadolini – Spadò
Dal Teatro degli Indipendenti di Anton Giulio Bragaglia al Vittoriale di Gabriele d’Annunzio, dal Ballet de l’Opéra di Monte Carlo al Palais de Chaillot di Parigi, da Joséphine Baker a Mistinguette. Finalmente una mostra ricostruisce la leggendaria figura dell’anconetano che ha incantato Marlene Dietrich e fatto ingelosire Pablo Picasso.
Comunicato stampa
Dal 30 giugno al 2 settembre 2012, nel prestigioso contenitore settecentesco della Mole Vanvitelliana di Ancona, si terrà la prima grande mostra dedicata alla vita e alla vicenda artistica dell’eclettica figura di Alberto Spadolini. Grazie alla scoperta dell’archivio, la storia di questo incredibile artista, completamente sconosciuta sino al 2005, è solo di recente tornata alla luce.
E adesso la sua città natale gli rende finalmente il dovuto omaggio. La mostra, organizzata dai Musei Civici del Comune di Ancona, in collaborazione con il Museo Tattile Statale Omero, è a cura di Costanza Costanzi, con la direzione scientifica di Marco Travaglini, nipote dell’artista
Alberto Spadolini, o Spadò - come lo chiamavano i francesi - nato ad Ancona nel 1907 ed emigrato in Francia alla fine degli anni ’20, è stato uno dei più eclettici personaggi del ‘900, dal talento multiforme e dalla vita avventurosa.
Formatosi come pittore, debutta a 12 anni nell’atelier di Gian Battista Conti, che all’epoca era già il pittore in Vaticano. Lo ritroviamo come decoratore al Vittoriale di Gabriele d’Annunzio, di cui diventa prediletto, e al Teatro degli Indipendenti di Anton Giulio Bragaglia, insieme a De Chirico, Prampolini e Marinetti.
Scoperto per caso l’innato talento di ballerino, si impone in Francia all’attenzione dei grandi artisti dell’epoca, come Max Jacob, Jean Cocteau, Paul Colin, Paul Valery, Marlene Dietrich, che riconoscono in lui una versatilità innata nell’arte della danza, della coreografia, della pittura, della scenografia. Primo ballerino al Ballet de l’Opéra di Monte Carlo, si esibisce nei teatri di mezza Europa e negli Stati Uniti, accanto a Joséphine Baker, Maurice Chevalier, Fernandel, Mistinguette, Marie Dubas, Susy Solidor, Serge Lifar. Segno distintivo, il suo corpo scolpito e i trucchi teatrali, come le lunghe unghie posticce dell’Hermes Danzante o il corpo cosparso di polvere luminosa nella Danza Greca.
Nel frattempo si cimenta in svariate discipline: attore con Jean Gabin, Jean Marais, Tino Rossi; regista di cortometraggi con la ballerina Carmen Amaya, il jazzista Django Reinhardt e la cantante Suzy Solidor; adattatore di dialoghi per la London Film; giornalista per la rivista francese ‘Le Sourire de France’; cantante di musica melodica a New York; restauratore di dipinti presso l’atelier di Jules Boucher; illustratore di libri per il poeta francese André-Marie Klenovski.
Calato il sipario sulla sua carriera di ballerino, le Danseur nu torna alla passione primativa: la pittura. Espone in numerose mostre personali e collettive, da Parigi a Stoccolma, da Bruxelles a Biarritz. Le stelle dell’Opéra e interi corpi di ballo diventano i soggetti preferiti della sua pittura elegantemente stilizzata. Ritroviamo la luce caratteristica dei recital al Palais de Chaillot e l’originalità delle sue coreografie, ma anche paesaggi delle sue terre, da Ancona a Parigi, e le sue visioni. E ancora dipinti esoterici, scenografie, illustrazioni.
La mostra si propone di presentare la vita e l’arte di Alberto Spadolini attraverso un percorso originale e creativo che vuole rielaborare alcune delle molteplici espressioni artistiche in cui egli si cimentò. L’esposizione è strutturata in varie sezioni che espongono una ricca e diversificata documentazione originale, per lo più proveniente dall’archivio di Marco Travaglini, comprensiva di dipinti e disegni, fotografie, scenografie, sculture e documenti relativi ai grandi artisti degli anni ’30, fra cui Gabriele d’Annunzio, Pablo Picasso, Jean Cocteau, Joséphine Baker, Maurice Chevalier, Mistinguette, Serge Lifar.
L’allestimento prevede soluzioni scenografiche, sistemi multimediali, touch screen, proiezioni a ciclo continuo di filmati e documentari d’epoca originali, musiche in tema che permettono al visitatore di approfondire la vita e l’attività di Spadò.
Grazie alla collaborazione con il Museo Tattile Statale Omero, sarà integrato alla mostra un percorso percettivo plurisensoriale ed extra visivo, dedicato alle persone non vedenti e/o ipovedenti, con sculture, bassorilievi e oggetti offerti alla fruizione tattile.
Sarà disponibile presso il book shop della mostra "Il danzatore nudo: la vita segreta dell'eclettico artista Alberto Spadolini" di M. Travaglini - Andrea Livi Editore 2012.