Aldo Damioli – Venezia – New York
L’artista milanese, protagonista di numerose mostre in Italia e all’estero, esporrà una ventina di acquerelli appartenenti al ciclo pittorico “Venezia – New York”.
Comunicato stampa
Sabato 10 novembre alle ore 17.30 nella Galleria Quadrifoglio Arte Contemporanea (Via dei Santi Coronati 13, Ortigia) si inaugurerà la mostra “Venezia - New York” di Aldo Damioli, a cura di Mario Cucé.
L’artista milanese, protagonista di numerose mostre in Italia e all’estero, esporrà una ventina di acquerelli appartenenti al ciclo pittorico “Venezia - New York”. Si tratta di un “viaggio” iniziato nel 1992 con la raffigurazione di paesaggi metropolitani (New York, Milano, Parigi, Shanghai o Pechino) come se fossero tele di vedutisti veneziani del Settecento. Le immagini di Damioli appaiono come gli appunti di viaggio di un flaneur che si inoltra nella dimensione cosmopolitica del presente, sulle tracce di un’architettura “onirica”.
«Damioli - scrive il filosofo e critico d’arte Elio Cappuccio nel catalogo della mostra - non ci offre la visione della tradizione settecentesca, in cui la Venezia del Canaletto o la Dresda del Bellotto si mostravano nella chiara luce della ragione. I suoi dipinti ci ricordano in maniera lucidamente analitica che le città in cui viviamo non possiedono quell’impianto razionale, ma sono policentriche e i loro spazi hanno perduto ogni scansione gerarchica. Così come accade nella realtà, le sue vedute esprimono una pluralità di linguaggi formali e funzionali che nella quotidianità ci sfugge proprio perché ne siamo assuefatti. Per quanto i progetti avveniristici delle metropoli si proiettino nel futuro, si trovano, allo stesso tempo, a fare i conti col peso della storia su cui devono necessariamente intervenire, apportando modifiche, talora radicali».
«Evocando la luce dei vedutisti veneti del Settecento - continua Cappuccio - in immagini della contemporaneità [l’artista] esprime una sensazione che può provare solo chi, per propria cultura personale, ha familiarità con l'arte del Settecento. Le rovine che Damioli ci mostra non sono pietre consunte dal tempo, ma i vuoti di memoria storica, una perdita che riguarda insieme la dimensione civile e culturale. Questo spiega perché egli fa del paesaggio urbano, sul piano simbolico, il luogo privilegiato in cui si incontrano funzioni, tendenze e bisogni diversi. Questi dipinti ci mostrano una realtà corale in cui il passato e il presente, così come i luoghi della tradizione e le capitali della modernità, non si scambiano i ruoli ma costruiscono un terreno comune di dialogo».
Aldo Damioli (Milano, 1952) ha partecipato a numerose mostre in prestigiosi contesti internazionali (Tirana, Salisburgo, Budapest, Strasburgo, Pechino) e nazionali. Tra le presenze più recenti, si segnalano quelle alla collettiva Nuovi pittori della realtà a cura di Maurizio Sciaccaluga al PAC di Milano (2007), Arte Italiana 1968-2007 Pittura curata da Sciaccaluga e Vittorio Sgarbi al Palazzo Reale di Milano, alla 54° Esposizione Internazionale d’Arte di Venezia (2011) e alla Biennale Italia Cina (Monza, 2012).