Aldo Grazzi – Illusioni

Informazioni Evento

Luogo
MARIGNANA ARTE
Dorsoduro 141, 30123, Venezia, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

dal giovedì al sabato, dalle 11 alle 19
Da domenica a mercoledì aperto solo su appuntamento

Vernissage
17/12/2022

ore 17

Artisti
Aldo Grazzi
Generi
arte contemporanea, personale

In mostra un artista dal percorso eclettico e avvincente, che ha affrontato le sfide della seconda parte del Novecento con lo slancio di un ribelle.

Comunicato stampa

Marignana Arte ospita la seconda mostra personale di Aldo Grazzi, un artista dal percorso eclettico e avvincente, che ha affrontato le sfide della seconda parte del Novecento con lo slancio di un ribelle capace di mettere al centro della propria poetica gli invincibili intrighi del sogno e della ricerca di libertà. Se partiamo da questo presupposto – quello della libertà e del sogno – il titolo “Illusioni”, che l'artista ha definito per questa mostra non sarà di certo un invito all'ozioso vagheggiare del sognatore, ma al contrario rifletterà uno slancio consapevole verso l'autenticità del vivere.

L’esposizione si concentrerà su una serie in particolare dell’artista, quella delle perline intrecciate, che si sviluppa dal 1988 ad oggi.

Tra le opere in mostra, la prima ad accoglierci prende il titolo di Uscito senza scopo nella nebbia. Il visitatore sarà dunque invitato fin dall'inizio dell'esposizione alla messa in discussione di ogni forma di utilitarismo – senza scopo è l'arte di intrecciare perline, un gesto reiterato, che per dirla con Kant si traduce nel libero gioco di intelletto e immaginazione, come dev'essere un’arte che rifiuta ogni forma di conformismo.

Grazzi è rimasto affascinato e si è fatto interprete dei monili dell’arte Masai, ma nel percorso espositivo sarà proposto e messo in rilievo anche il sarcasmo e la dissacrante ironia che si esprime nella costante sperimentazione dei linguaggi artistici impiegati. Ad aspettarci saranno “i miti” (questo il titolo della serie di opere), frutto di illusioni collettive, ma che sembrano affermare che eliminata la dimensione dell'illusione l'uomo non ha più speranza, se non quella di un conservatorismo triste e anche pericoloso. Dunque ci si dovrà per forza spingere aldilà – aldilà sarà – così come si chiama la serie di opere esposte sul finale di questo percorso tanto visionario, quanto profondamente filosofico: aldilà forse sarà possibile intravedere il senso che anima lo slancio libero e incondizionato attraverso il quale Grazzi vuole farci osservare il tempo, i nostri sogni, le nostre illusioni e le nostre speranze più profonde.

Le opere in mostra indicano un percorso di ribellione interiore mai fine a se stesso, dove la provocazione è lo strumento e non lo scopo di una poetica dell'altrove, non una bussola che guida il cammino, ma una fiera ricerca tesa a valori profondamente umani e mai troppo umani: dalla libertà di un'immaginazione errabonda, dalle simmetrie di colori che con arte e pazienza intrecciano trame ricavate da viaggi interiori e geografici, ci si spinge nell'intimo di una spiritualità che trova quiete solo nella visione finale, proposta in mostra, dell'opera Amore, vita e luce, quasi una confessione di un “anarchico mistico”, come si definisce l'artista, che pare suggerirci come, proprio attraverso l'illusione, si possano scorgere le diverse apparizioni del divenire.

La mostra sarà accompagnata da un catalogo con interventi di Luca Massimo Barbero, Annarosa Buttarelli, Walter Loddi, Jonathan Molinari.

BIOGRAFIA
Aldo Grazzi è nato nel 1954 a Pomponesco (Mantova), vive e lavora attualmente a Perugia, dopo molti anni trascorsi a Venezia. È stato docente di Pittura e di Tecniche Extramediali presso l’Accademia di Belle Arti di Venezia, e ha iniziato il suo percorso agli inizi degli anni Settanta; in questa fase elabora un approccio alla concettualità che si declina in varie forme (fotografia, video, pittura, ecc.). Nella seconda metà degli anni Ottanta la sua ricerca artistica evolve e si intreccia con il ruolo di curatore di eventi espositivi (Rapido Fine, Traviata, ecc.) per giungere ad una netta discontinuità con il decennio segnato dalla Transavanguardia e contribuire al nascere di un nuovo clima culturale voluto da una nuova generazione di artisti agli esordi. Parallelamente si impegna come musicista nella scena alternativa italiana intessendo relazioni con le arti visive, in particolare esponendo in occasione del concerto del gruppo cult James Chance and the Contorsions e suonando con gruppi della scena musicale bolognese. Progressivamente Grazzi avverte la necessità di sviluppare il suo percorso concentrandosi esclusivamente sul proprio fare estetico, appartandosi rispetto al clima di condivisione precedente. Giunge così ad elaborare una gestualità del fare resa esercizio virtuoso, complesso e totalizzante.