Aldo Tagliaferro – 70’s-Verifica di una mostra 2.0
La mostra è dedicata ad un periodo che parte dal 1970 e finisce nel 1979 – ovvero a quel periodo che più di tutti si può definire concettuale – altamente creativo per l’attività di Aldo Tagliaferro.
Comunicato stampa
La mostra è dedicata ad un periodo che parte dal 1970 e finisce nel 1979 - ovvero a quel periodo che più di tutti si può definire concettuale - altamente creativo per l'attività di Aldo Tagliaferro. Attraverso le trenta opere in mostra, tutte uniche e vintage, andiamo a cavalcare tutto il suo processo creativo, progettuale ed umano. Tutto parte nel 1970 con Verifica di Una Mostra, ed è per questa ragione che volendo rileggere, come lui vorrebbe, in chiave attuale la sua opera, ci ispiriamo ad essa per segnalare il nuovo inizio che egli sviluppa in questo decennio.
Le opere di Aldo Tagliaferro hanno la freschezza dell'attualità perché lui le ha pensate non come dei prodotti ma come dei processi in cui gli spettatori cominciano essi stessi a sentirsi trasformati in protagonisti attivi dei suoi eventi. Per farlo, egli mette in opera degli accorgimenti molto innovativi come: performances, installazioni, l'uso funzionale di una fotografia di idee realizzata su tela emulsionata, le dimensioni ambientali di molte opere 'da guardare anche col corpo' . E lo fa combinando la scoperta di ambienti e situazioni inediti, con il ricorso ad una vasta gamma di sensazioni: dalla simpatia alla paura, all'inquietudine, alla nostalgia e al piacere, e di emozioni e sentimenti: dal senso di affinità e di calore umano all'ironia che favorisce il distacco emotivo.
Tagliaferro non abbandonerà più il carattere interattivo di delega ai suoi nuovi attori delle attività di animazione e comprensione dinamica di ciò che le opere vogliono essere: cioè stimoli permanenti che fanno sì che ognuno di noi diventi un coautore dinamico che trasforma le opere in presenze attuali e rinnovate.
In effetti la realtà da un po' di tempo in qua sta dando ragione a lui e a molti altri protagonisti dell'arte impegnata degli anni '60/'70 , di cui oggi si riscoprono le idee e progetti ispirati dal desiderio di cambiare il mondo.
Il suo spirito umanistico lo porta a sviluppare le sue opere in chiave psicologica per aiutarci a conoscere meglio noi stessi, facendo uso di due processi psicologici. Con grande sagacia egli li trasforma poi in opere creative. Attraverso di esse, l'identificazione ci permette di esplorare noi stessi, proiettando il nostro essere sull'altro in modo da poterci conoscere senza metterci in gioco, quasi come avviene in una rappresentazione teatrale od in un film. Altre opere integrano questo processo psicologico con le situazioni legate a quanto di più individuale noi abbiamo: quel grande serbatoio di vita vissuta e di esperienze che è la nostra memoria.
Il titolo della mostra Verifica di una mostra 2.0 vuole sottolineare la
lungimiranza straordinaria di Aldo Tagliaferro che – fin dal 1970 - ha perseguito ed attuato l'idea di un'arte pensata per essere capace di trasformare il pubblico da spettatore in attore. E' nel 2000 che nasce Web 2.0, che non ama gli osservatori passivi. Web 2.0 trasforma gli utenti in attori, proprio come anticipava Tagliaferro. Essa offre a chi lo vuole la possibilità fino ad allora sconosciuta di interagire e collaborare gli uni con gli altri in uno scambio creativo, dando così vita ad una comunità virtuale animata da spirito di reciproco arricchimento creativo.
Oggi, l'attualità che proietta nel futuro il lavoro di Aldo Tagliaferro, unita alla profondità del suo pensiero ed alla ricchezza e socievolezza della sua umanità, vengono resi ancor più presenti dalla preziosa antologia di trenta opere originali del decennio concettuale 1970, che la Osart gallery di Milano dedica ad Aldo Tagliaferro ed a questo importante tema .