Aldo Taranto
Il titolo della mostra coincide con il nome dell’artista stesso. Non è però un’antologica: due nuovi gruppi di lavori inediti rispecchiano l’interesse di Aldo Taranto sviluppato negli ultimi anni verso le filosofie orientali.
Comunicato stampa
Not'Art Galleria presenta la nuova personale dell'artista Aldo Taranto.
Tra i suoi lavori più significativi:
- il video Divenire perenne del 2005, documento visivo di una performance nelle acque di un fiume in piena nel quale, per tutto l’inverno del 2004, immerge grandi teli e riprende il loro consumarsi per l’azione delle acque;
- la curatela di Primo intervento, operazione critica e di messa alla prova del museo d’arte contemporanea Montevergini di Siracusa (2010);
- l’ideazione e la realizzazione di Collateral Placement, in cui in collaborazione con altri artisti e con la Protezione Civile, installa cucine e tende da campo nel centro storico di Ragusa, quale “posizionamento nevralgico che interrompe un flusso per riavviarlo su altre direttrici” (2010);
- In Ora non ho più fame, personale del 2008, crea due ambienti pensati come emisferi della mente, potenziale labirinto visivo in cui il rimando alla danza è esplicito nell’omaggio a Kazuo Ohno.
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Il titolo della mostra coincide con il nome dell'artista stesso. Non è però un'antologica: due nuovi gruppi di lavori inediti rispecchiano l'interesse di Aldo Taranto sviluppato negli ultimi anni verso le filosofie orientali.
In questa mostra dialogano tra loro due concetti, sincronicità e femminino.
La sincronicità agisce come specchio dei processi interiori, creando paralleli tra eventi esteriori e interiori. La serie di concordanze significative tra uno stato psichico con un processo fisico è il cordone ombelicale che unisce il pensiero, il sentimento, la scienza e l'arte al grembo dell'universo che li ha partoriti.
Il femminile, o femminino, in questo contesto non è interessante come differenza di genere, ma come forma immaginale del femminile, come continuità preposta alla materia vivente.