Alejandro Cesarco – A Long Time Ago Last Night

Informazioni Evento

Luogo
AR/GE - KUNST GALLERIA MUSEO
Via Museo 29, Bolzano, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

Ma-Ve 10 – 13, 15 – 19
Sa 10 – 13

Vernissage
18/11/2011

ore 19: Conversazione tra Alejandor Cesarco e Luigi Fassi

Biglietti

ingresso libero

Patrocini

Con il gentile sostegno:
Provincia Autonoma di Bolzano, Alto Adige, Deutsche Kultur
Fondazione Cassa di Risparmio, Alto Adige
Città di Bolzano, Ufficio Cultura

Artisti
Alejandro Cesarco
Curatori
Luigi Fassi
Generi
arte contemporanea, personale

Il lavoro di Alejandro Cesarco si muove nei confini propri dell’arte concettuale, in una ricerca volta a interrogare l’idea di narrazione e l’origine delle condizioni che rendono possibile un testo e i meccanismi del suo processo di significazione.

Comunicato stampa

Il lavoro di Alejandro Cesarco si muove nei confini propri dell’arte concettuale, in una ricerca volta a interrogare l’idea di narrazione e l’origine delle condizioni che rendono possibile un testo e i meccanismi del suo processo di significazione. Ciò che Cesarco focalizza è l’autonomia del testo e la modalità di relazione che si instaura tra un’opera e il suo spettatore, tra la parola scritta e il lettore. L’atto stesso di produzione artistica è per Cesarco una pratica di lettura e attorno a problemi di ermeneutica e di traduzione, osservati dalla prospettiva privilegiata della letteratura, si dipanano tutte le sue opere.

Index (a Novel) (2003) è l’indice alfabetico dei nomi e degli argomenti di un libro mai scritto, presentato da Cesarco nella forma canonica di alcune pagine numerate. Index è l’ipotesi paradossale di una lettura al contrario, una classificazione di nomi, riferimenti, temi e situazioni che si giustificano in modo autonomo, in indipendenza dal volume a cui dovrebbero riferirsi. Cesarco disegna in quest’opera lo spazio di un contenitore - l’indice ragionato - che diventa esso stesso il contenuto, un ipertesto narrativo capace di intrappolare il lettore in un esercizio infinito di rimandi e referenze, allusioni e intuizioni. Index può essere letto muovendo dalle singole parti verso il tutto, cercando di ricostruire il libro a cui potrebbe appartenere - portando a unità i termini che lo compongono - o in modo più anarchico, provando a cogliere le suggestioni delle voci elencate senza preoccupazione di una sintesi finale. Ciò che emerge sullo sfondo è il profilo di un’esistenza privata, l’immagine di una possibile autobiografia dell’artista.

Everness (2008) è un film a incastri composto da Cesarco mediante uno script che intreccia tra loro cinque diversi capitoli, tra vicende letterarie, storia politica e scene di intimità domestica. Nell’architettura dell’opera l’avvio è dato da un monologo dell’attore sul significato della tragedia nella letteratura occidentale e sull’apparizione del tragico come archetipo culturale. In un ulteriore passaggio Cesarco evoca i protagonisti di The Dead dai Dubliners di Joyce - Gretta e Gabriel - marito e moglie che si scoprono divisi nei loro ricordi e destinati ad allontanarsi irrimediabilmente l’uno dall’altra. A inframmezzare i momenti narrativi e speculativi del film vi sono poi due canzoni. La prima è presa dal repertorio del movimento tropicalista brasiliano degli anni Sessanta, un movimento artistico e musicale che reagiva al colpo di stato del 1964 e alla successiva repressione dei diritti di libertà politica e civile nel Paese. La seconda è un brano della guerra civile spagnola, un inno all’eroismo sacrificale di chi ha combattuto per la libertà in Spagna tra il 1936 e il 1939. Il capitolo finale dell’opera, primo piano silenzioso e senza parole di una coppia impegnata nella colazione del mattino, restituisce l’immagine un momento incerto e indefinito, risoluzione pacificata di conflitti e contrasti o, più probabilmente, segnale di una fine ormai definitiva del rapporto tra l’uomo e la donna.

Echi letterari continuano in The Gift and the Retribution (2011), un dittico fotografico costituito dalle copertine di due libri, “Los adioses” di Juan Carlos Onetti e “Poemas de amor” di Idea Vilariño, due figure centrali della produzione letteraria uruguayana del Novecento. I due libri hanno dediche incrociate, “Goodbyes” è dedicato a Vilariño, la quale a sua volta aveva dedicato “Love Poems” a Onetti. Cesarco pone in primo piano la dedica come strumento che rivela i fili sotterranei che avvicinano percorsi artistici e storie biografiche al tempo stesso vicine e lontane tra loro.

La figura di Onetti è adombrata anche in Methodology (2011), un sofisticato dialogo di una coppia seduta attorno a un tavolo incentrato sullo spazio del non detto. Parole scritte, lettere e comunicazioni silenziose sono il soggetto del discorso che i due protagonisti articolano nell’opera, provando a definire i confini tra spazio intimo e pubblico, tra ciò che si può dire e ciò che non deve essere espresso. Il dialogo della coppia perimetra così lo spazio dei sentimenti privati e della loro negoziazione nel rapporto con gli altri. Non tutto ciò che si dice può essere disciolto in elementi perfettamente comprensibili e l’opera allude a uno spazio di opacità irrimediabile nel dialogo tra l’uomo e la donna.