Alek O. – Il giorno della fine non ti servirà l’inglese
La frase è stata chirurgicamente estratta da una canzone di Franco Battiato per conquistare la sua autonomia di titolo; in questa semplice operazione riverbera un’attitudine ricorrente dell’artista, quella di scegliere frammenti dell’esistente e dislocarli, per osservarne e modificarne l’essenza.
Comunicato stampa
“Il giorno della fine non ti servirà l’inglese” è il titolo che l’artista Alek O. ha scelto per la sua prima personale negli spazi della Galleria Martina Simeti. La frase è stata chirurgicamente estratta da una canzone di Franco Battiato per conquistare la sua autonomia di titolo; in questa semplice operazione riverbera un’attitudine ricorrente dell’artista, quella di scegliere frammenti dell’esistente e dislocarli, per osservarne e modificarne l’essenza.
La mostra presenta un’installazione site specific – composta da plafoniere e zerbini recuperati - insieme ad alcuni lavori nuovi e recenti realizzati con materiali di uso comune. Nel giorno della fine (già avvenuta varie volte?) è probabile che alcuni degli oggetti che popolano da tempo e con discrezione le nostre vite persisteranno.
Oggetti periferici che, esposti alla vita di più persone e progettati per resistere, accumulano una memoria collettiva latente – difficile quindi liberarsene. Trasferitasi anni fa a Milano da Buenos Aires per studiare design, Alek O. ha intercettato alcuni elementi ricorrenti che compongono inosservati parte del tessuto identitario della città. Un grado zero di materia condominiale domestica che diventa il panorama in cui l’artista altera circuiti chiusi, fonde sostanze alimentari, scardina trame sintetiche e funzionali, le ricompone e assembla.