Alessandra Chemollo – Venezia alter mundus
Mostra personale.
Comunicato stampa
«Mundus alter Venetia dicta est»: così Petrarca definisce la città lagunare, da oltre vent’anni soggetto prediletto dell’obiettivo di Alessandra Chemollo. I suoi lavori, raccolti in questo prezioso libro fotografico, sono in grado di far parlare le “pietre”, aprendoci gli occhi sul gioco di riflessi dell’acqua e sul mutare del cielo, in un luogo dove i confini sembrano non esistere più. È così che Venezia si tramuta in un alter mundus, visitato e raccontato nel corso dei secoli da celebri viaggiatori, come Henry James, Thomas Mann, Hugo von Hofmannsthal, fino a Ian McEwan e Christopher Bollen. Un mondo altro, in cui è necessario muoversi con cautela, evitando di essere catturati da un’immagine che ci sembra familiare solo perché segretamente speriamo che ci aiuti a sostenere la potenza di questa città straniera. Immagini in una sequenza narrativa serrata, che non vogliono essere commentate, che non cercano spiegazioni, ma che si connettono ad altri mondi, grazie alla straordinaria scrittura di Franco Rellacapace di muoversi negli interstizi tra l’una e l’altra. «Le immagini che Alessandra Chemollo ha tracciato e ha messo in una trama, in una storia – osserva Rella – nascono dal tentativo davvero di andare alla ricerca di un mondo altro, alter mundus. Per fare questo non ha soltanto seguito i profili delle stupende costruzioni, dei monumenti e delle case che ci presenta; non ha solo inseguito l’acqua in cui affondano o si riflettono le colonne, ma ha cercato di svuotare Venezia da tutto ciò che oggi la costituisce ma che soprattutto la maschera. La sua Venezia non ha piccioni, non ha gabbiani, non ha turisti. Non possiamo considerare tali le figure che si muovono minuscole, quasi un arredo ornamentale, in una fotografia della piazza di fronte alle Procuratie Nuove».