Alessandra Di Francesco – Nel Mezzo
“Esiste un tempo, una condizione in cui, vivendo in un altro elemento come la profondità del mare, si cambia, ci si trasforma come fanno alcuni pesci che, durante la loro lunga vita, mutano sesso per riprodursi. Esiste uno stato per il quale si anela e si scopre una leggerezza, un abbandono ad essa.” (Alessandra Di Francesco)
Comunicato stampa
Mercoledì 21 marzo 2018 alle ore 18.30 Interno 14 presenta la mostra personale Nel Mezzo di Alessandra Di Francesco a cura di Roberta Melasecca.
“Esiste un tempo, una condizione in cui, vivendo in un altro elemento come la profondità del mare, si cambia, ci si trasforma come fanno alcuni pesci che, durante la loro lunga vita, mutano sesso per riprodursi. Esiste uno stato per il quale si anela e si scopre una leggerezza, un abbandono ad essa.” (Alessandra Di Francesco)
“Nel Mezzo. Essere nella terra di mezzo, in quel momento dell’esistenza che sancisce l’appartenenza ad una stagione intermedia. Guardare passato e futuro nel medesimo modo, annullando ogni elemento temporale. Nella terra di mezzo rimane l’immanenza della vita, sulla quale scorre il velo leggero che congela ferite e lacerti. Nel mezzo la coscienza vibra sulla superficie senza peso e può immergersi nelle profondità recondite dell’anima.
Alessandra Di Francesco si muove aleggiando in volo di danza nel mezzo della sua vita di donna e di artista. Connettere e svelare, proteggere e riparare: Alessandra di volta in volta ricama sulla tela codici, fili, reti, trame che fondono tradizione decorativa e ricerca scientifica, sapere teorico e sapienza tecnica. (…)
Peregrinando tra superficie e profondità, con i soli strumenti di chi sperimenta morte e resurrezione, Alessandra arriva nel mezzo, domandandosi se davvero può esistere qualcosa o qualcuno che riesca a riconnettere tali realtà, ora fossilizzate tra la negazione e l’annullamento della sofferenza e la corsa alla perfezione di ogni umano agire. Di fronte alla lenta pietrificazione del mondo, più o meno avanzata a seconda delle persone e dei luoghi (cit. I.Calvino) opera anche lei, come Italo Calvino, una sottrazione di peso.
Come minuscoli pulviscoli, le figure di Alessandra si librano nell’aria, affrancate dalla pesantezza di quelle reti che le agganciavano inesorabilmente alla terra. In battiti d’ali non si dissolvono nel sogno e nell’irrazionale ma acquistano nuovo corpo e ignota vita. I contorni, che prima profumavano di ferite sanate, diventano linee impercettibili, fondendosi con il delirio primaverile di fiori volteggianti, anch’essi di irriconoscibili fattezze; sulla superficie della tela le profondità dei pensieri si materializzano ora in onde vibranti e fuggenti, ora in scarti di colore nascosto.
Nel mezzo anche Alessandra ricerca una reazione al peso del vivere (cit. I.Calvino): ma lo fa con la leggerezza della consapevolezza. Che nulla va mai dimenticato, che tutto non può essere guarito. Annega così ogni elemento in un campo magnetico dove non sono più necessarie formule per decodificare attimi e memorie. Osserva la magnificenza e la fragilità di ogni sospiro e le tramuta in coltri trasparenti. Non più solitarie in azioni isolate ma reagenti e interagenti.
Stare ora nel contingente e nel metafisico. Leggerezza di essere nel mezzo.” (dal testo critico di Roberta Melasecca)
Alessandra Di Francesco nasce a Roma nel 1965, si diploma presso l’Accademia di Belle Arti nel 1988. La prima mostra personale in Germania, a Wuppertal, la città che ospita il Tanz-Theater di Pina Bausch, segna in modo imprescindibile il suo legame con questa artista. Seguono numerose esposizioni, personali e collettive, in Italia e all’estero. La mostra “Imbastire legami crea trame” del 2001 (Galleria Maniero, Roma) costituisce un punto X del percorso artistico: da una pittura di matrice espressionista Alessandra approda all’idea, al concetto, al processo logico che procede per nessi. Dipingere diventa l’azione di connettere qualcosa di antico con qualcosa di presente e di assolutamente nuovo. Introduce, di volta in volta, i codici, dal morse al braille, usati come supportanti di un messaggio che andava svelato ed insieme protetto: le trame, desunte dai merletti e dalla tradizione decorativa, accompagnano i ritratti, i soggetti come una vera e propria scrittura da decodificare. L’indagine si dipana nel cercare i nessi tra il merletto di filo e le reti neuronali, tra l’imbastitura e il codice morse, tra la sezione del DNA e il centrino della nonna. Tra le principali mostre personali: 2015, Stich and Pierce, Galleria Sinopia Roma; 2015, Quattro Tempi, Spazio Foldes (Ex Lanificio Pietralata) Roma; 2013, Il fior fiore, 3B Gallery Roma; 2012, Mit Ihnen “come un vento che soffia senza fine”, Spazio le cinque lune Roma; 2011, Defrente-detras, Centro Cultutal Inboccalupo Buenos Aires; 2010, In-vestiti, Galleria Maniero Roma; 2007, Stars, Horti Lamiani, Bettivò, Roma; 2003, Pas de bourrèe, Galleria Maniero Roma; 2001, Imbastire legami crea trame segui il filo, Galleria Maniero Roma; 1996, Vocazione, Bachstubengalerie, Wuppertal (Germania) doppia personale con Elena Pinzuti; 1993, Rievocando affermando, Stanze indipendenti Roma; 1989, Ohne Titel, Bachstubengalerie, Wuppertal Germania.