Alessandra Ferrini – Unruly Connections
Unruly connections (connessioni indisciplinate) analizza pratiche di resistenza alla violenza coloniale, intrecciando tre storie di opposizione al “silenzio iconografico” verso la repressione della resistenza in Libia a fine anni ’20 del secolo scorso.
Comunicato stampa
Con una conversazione tra l’artista Alessandra Ferrini e lo storico Uoldelul Chelati Dirar
A cura di Emanuele Guidi
Alessandra Ferrini si occupa da tempo dell’archivio della colonialità italiana, in particolare portando avanti una ricerca sulle strategie di offuscamento e distanziamento dal passato coloniale italiano in Libia.
Unruly connections (connessioni indisciplinate) analizza pratiche di resistenza alla violenza coloniale, intrecciando tre storie di opposizione al “silenzio iconografico” verso la repressione della resistenza in Libia a fine anni ’20 del secolo scorso.
Al centro della mostra si trova la volontà di commissionare la prima traduzione in italiano del breve romanzo "Il Coscritto" di Gebreyesus Hailu. Scritto nel 1927, "Il Coscritto" fu tramandato oralmente a causa della censura italiana per essere finalmente pubblicato nel 1950. Si tratta del primo romanzo in lingua tigrina ed uno dei primi esempi di letteratura anticoloniale, rimasto praticamente sconosciuto poiché tradotto in inglese solo nel 2012. La traduzione italiana, a cura dello storico Uoldelul Chelati Dirar, sarà presentata in mostra in quattro fasi successive, annunciate da estratti pubblicati attraverso la newsletter: ar/ge kunst opererà quindi anche come spazio di traduzione, lettura, pubblicazione ed approfondimento.