Alessandra Giovannoni – Le persone che camminano lente
Mostra personale di Alessandra Giovannoni che comprende una selezione di opere dedicate alle vedute urbane di Roma.
Comunicato stampa
Alessandra Giovannoni
Le persone che camminano lente
Con un testo di Elena Stancanelli
Opening martedì 5 aprile 2016, ore 18.00
Fino a sabato 28 maggio 2016
Francesca Antonini Arte Contemporanea è lieta di presentare Le persone che camminano lente, personale di Alessandra Giovannoni (Roma, 1954) che comprende una selezione di opere dedicate alle vedute urbane di Roma.
A 25 anni dalla prima mostra dell’artista in galleria, il progetto espositivo prende idealmente le mosse da un dipinto del 2000 che raffigura un angolo di via Nizza, dal quale deriva un nucleo di lavori inediti realizzati tra il 2013 e il 2016.
In un percorso che si dipana dal lungotevere fino a piazza Fiume, passando per San Giovanni e via Salaria, la qualità della pittura della Giovannoni si manifesta nuovamente in una serie di visioni abbaglianti di una città sospesa, nella quale gli edifici si articolano in solidi possenti che fanno da sfondo alla presenza silenziosa delle figure umane.
I lavori in mostra, tutti di grande formato, sono il risultato delle annotazioni e degli appunti visivi che la Giovannoni registra nel suo attraversare la città, i luoghi a lei prossimi, in momenti sempre diversi.
“Per sentire mio un luogo devo vederlo tutti i giorni, a tutte le ore, dallo stesso punto di vista. Stessa panchina, stessa spiaggia, stessa distanza da cose o figure”, scrive lei stessa, delineando un processo che si nutre dell’osservazione continua del reale, capace di distillarlo in immagini sintetiche e quindi universali.
Luce e ombra per costruire i volumi, bianco e nero per dare alle cose evidenza plastica, combinati in una pratica che si inserisce nel solco della grande tradizione pittorica del Novecento, guardando al contempo alla plasticità della scultura.
La mostra è accompagnata da una pubblicazione che comprende, oltre alle immagini dei lavori, un testo inedito di Elena Stancanelli ispirato alle opere di Alessandra Giovannoni.