Alessandra Novaga – John Zorn’s Book of Heads
Il ciclo Book of Heads di John Zorn, rimane l’occasione imperdibile di percorrere un viaggio attraverso il suono, il gesto e lo strumento. Qui la chitarra si smaterializza per diventare ‘concetto’ perdendosi nella quantità e nelle differenze tra le tante tipologie di strumenti necessari all’esecuzione.
Comunicato stampa
Il ciclo Book of Heads di John Zorn, rimane l’occasione imperdibile di percorrere un viaggio attraverso il suono, il gesto e lo strumento. Qui la chitarra si smaterializza per diventare ‘concetto’ perdendosi nella quantità e nelle differenze tra le tante tipologie di strumenti necessari all’esecuzione. Nei 35 studi che compongono l’opera, l’improvvisazione è fondamentale ma sempre mediata da un testo che diventa fonte inesauribile di ispirazione. Ci sono poi i numerosi oggetti necessari all’esecuzione di Book of Heads, i palloncini, la bambola parlante, bastoncini e mollette.
Zorn racconta così la sua musica del periodo a cui appartiene anche Book of Heads: “Nei miei pezzi, ad esempio in quello presentato nel loft di Richard Foreman nel ’75, io suonavo il sassofono, ad esempio improvvisando un duetto con qualcuno che stava pelando un cavolo. Ma il suono del pelare il cavolo era altrettanto importante e orchestrale, in quanto suono del punto di vista del performer che stava pelando il cavolo in piedi su una scala. In questi miei primi lavori il suono risultante dall’evento visuale era ancora presente formalmente nella mia mente.”
Per questa esecuzione di Book of Heads, lunedì 25 marzo alle 21.00 da O’ verranno utilizzate due chitarre elettriche, una acustica, una classica e una dobro.
Alessandra Novaga è una chitarrista interessata principalmente alla nuova musica e alla sperimentazione.
Dopo una formazione classica avvenuta in Italia e alla Musikhochschule di Basilea, si muove già da qualche anno verso nuovi percorsi, ridisegnando così il suo rapporto con la musica, il suono e la performance. La sua ricerca personale la conduce sempre più all’uso della chitarra elettrica e alla collaborazione con compositori, ai quali affida la creazione di partiture, con lo scopo di realizzare per lei un repertorio di gesti e suoni nuovi.
Il suo campo di azione comprende anche la performance, cioè l’esecuzione di partiture testuali o grafiche che non sempre si esprimono attraverso il solo strumento. E’ co-fondatrice del trio di musica sperimentale Hurla Janus.