Alessandro Calabrese – E–VITE | Hierarchy of Genres
L’idea fondamentale alla base della creazione e sviluppo della Gerarchia di Genere nelle arti figurative dal XVI secolo in poi è stata la distinzione tra la creazione visiva che anela verso l’ideale.
Comunicato stampa
In occasione dell’ allestimento di una selezione di opere di Alessandro Calabrese presso gli uffici del Volvo Studio Milano, il 12 settembre l’artista sarà in conversazione con Irene Crocco fondatrice di VIASATERNA, e Mara Sartore, direttrice di Lightbox e curatrice del programma di arte contemporanea di Volvo Studio Milano.
Alessandro Calabrese è un artista e fotografo la cui pratica artistica segue un approccio anti-narrativo. Interessato a distruggere le immagini con rappresentazioni figurative che sfumano nell’astrazione, destruttura il processo usuale di creazione del linguaggio fotografico. In alcune occasioni sperimenta sacrificando la propria autorialità e delegando ad un algoritmo la ricerca delle immagini, in altre è lui stesso a realizzarle.
Le opere esposte presso gli uffici del Volvo Studio Milano sono una serie di stampe intitolate “Hierarchy of Genres”. L’idea fondamentale alla base della creazione e sviluppo della Gerarchia di Genere nelle arti figurative dal XVI secolo in poi è stata la distinzione tra la creazione visiva che anela verso l’ideale, verso lo sforzo intellettuale che “rende visibile l’essenza universale delle cose” e quella che si limita al ritratto del reale, alla riproduzione delle sue apparenze.
Nella creazione di questo progetto, Alessandro Calabrese è partito dalle sei categorie che compongono le Categorie di Genere: Pittura Storica, Pittura Ritrattistica, Pittura di Genere o scene della vita quotidiana, Pittura Paesaggistica e di città, Pittura di animali e Natura Morta, dividendole poi in due gruppi. Per tre di loro ha creato un archivio di immagini da lui stesso realizzate, mentre per le altre tre ha creato un archivio di immagini prese dal web, avendo come discrimine la scelta di un solo soggetto per categoria. Una volta composto l’archivio, ogni immagine viene stampata in formato A4, su carta fotografica lucida, dal lato sbagliato: questo fa si che l’inchiostro non penetri nella fibra della carta, costringendo l’immagine in un limbo latente, temporaneo ed instabile. L’unico modo di dare permanenza e stabilità ad una composizione finita è di fotografarla nuovamente, riprodurla meccanicamente.
La ricerca dell’intersezione tra onirico e artificiale, mettendo in primo piano il contatto umano, rende le opere di Alessandro Calabrese vive e toccanti e le avvicina ad alcuni degli elementi chiave del brand Volvo. In primo luogo, l'attenzione alla Persona, intesa come individuo in costante evoluzione, la cui centralità è affermata sia nelle strategie sia nelle azioni concrete intraprese dalla Casa automobilistica svedese. Ma è interessante anche il parallelo che si può stabilire fra la pratica dell'artista e la filosofia costruttiva seguita da Volvo, nella quale l'autenticità rispetto alla tradizione si integra con le tecniche di produzione più avanzate e l'utilizzo di materiali sostenibili all’avanguardia. In questo modo, pur restando fedele alla propria storia, Volvo si proietta nel futuro.
La mostra di Alessandro Calabrese conferma inoltre l'Arte come uno dei filoni fondamentali dell'attività del Volvo Studio Milano, nonché una delle suggestioni più potenti per far arrivare al pubblico il messaggio espresso dai valori Volvo nella loro interpretazione più moderna ed evoluta. Il Volvo Studio Milano è infatti un raffinato ambiente di ispirazione scandinava nel quale il pubblico incontra il mondo Volvo attraverso un programma di eventi culturali che toccano ambiti diversi. Volvo racconta così sé stessa e il proprio viaggio verso il futuro proiettando al tempo stesso gli scenari della mobilità sostenibile di domani.