Alessandro Finocchiaro – Father and Son

Informazioni Evento

Luogo
BLOCCO 13
via Benzoni 13, 00154, Roma, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

Inaugurazione sabato 11 maggio dalle 17 e domenica 12 dalle 10 alle 13. La mostra rimane aperta fino al 30 giugno 2024, tutti i giorni, ma soltanto su appuntamento.

Vernissage
11/05/2024

ore 17

Artisti
Alessandro Finocchiaro
Generi
arte contemporanea, personale

Alessandro Finocchiaro presenta Father and Son nella sezione Ospiti della programmazione di Blocco 13, segnalato da Laura Barbarini e Maurizio Piefranceschi che, tra i fondatori dell’associazione, hanno esposto in passato con l’artista siciliano.

Comunicato stampa

Blocco 13, associazione culturale per l’arte contemporanea                    

 

Alessandro Finocchiaro, “Father and Son”

 

 

Inaugurazione sabato 11 (dalle 17) e domenica 12 maggio (ore 10-13)

fino al 30 giugno 2024

via Benzoni 13, 00154, Roma, tel. ++39.3292866299, [email protected]

 

Le ragioni della mostra – Dall’11 maggio Alessandro Finocchiaro presenta Father and Son nella sezione Ospiti della programmazione di Blocco 13, segnalato da Laura Barbarini e Maurizio Piefranceschi che, tra i fondatori dell’associazione, hanno esposto in passato con l’artista siciliano. A dare il titolo alla mostra, il dipinto di grandi dimensioni realizzato a partire dalla primavera del 2020 a Collevecchio, in provincia di Rieti, dove l’artista ha insegnato e vissuto fino all’anno passato, prima di trasferirsi ad Acireale. Dipinta in piena pandemia e lavorata a lungo attraverso numerosi interventi, la tela è di inusitate dimensioni nel contesto del lavoro di Finocchiaro che preferisce solitamente formati più raccolti in sintonia con la qualità e l’intimità della sua pittura. L’opera viene collocata nello spazio di Blocco 13 che ha dimensioni simili allo studio di Collevecchio, “come a restituire – scrive Carlo Alberto Bucci nella presentazione - l’atmosfera del luogo in cui è nata, figlia di una pittura di memoria e di sentimenti, antinaturalistica e ideale nonostante le apparenze, che è propria di Alessandro Finocchiaro”. A sottolineare la valenza installativa e ambientale della proposta espositiva, di fronte al grande dipinto viene esposta la tela Dal buco, di piccole dimensioni, che rimanda al paesaggio sabino di Collevecchio, mentre la terza opera in mostra, la natura morta In cucina, è stata dipinta nel 2024 in Sicilia.

Il titolo Father and Son è ripreso dal celebre brano del 1970 di Cat Stevens e, come il testo della canzone, sembra mettere in scena un rapporto tra padre e figlio niente affatto pacificato e armonico, nonostante l’età infantile del secondo. Scrive lo stesso Finocchiaro nel testo che accompagna la sua personale romana: “Dipinsi e ridipinsi alcune parti della tela praticamente per anni, una sorta di tenda-albero calò sulla figura del papà. Il bambino era nato sulla tela con un’espressione preoccupata, riflessiva. Il padre andava dritto, quasi pensando solo alla strada …”. Attraverso il piano ribaltato della strada, il quadro finito sembra alludere alla fatica ma anche alla gioia della discendenza.

 

 

Cenni biografici – Nato a Catania nel 1967, dopo gli studi classici e musicali, è Maestro di pianoforte, ha iniziato a mostrare sue pitture a metà degli anni ’90. Tra le esposizioni: 2024 - Nocturnal Ballads, a cura di Lorenza Boisi, Chassis, Torino; 2023 - Magliano Sabina, Piume, con un testo di Giorgio Agamben (personale a cura di Chiara Palozza, nell’ambito del Sabina Art in Festival); Roma, Biblioteca Vallicelliana, Fabula Animale, con La società lunare; 2021 - Caltagirone, Macc e Scalamatrice 33, Diario di bordo, a cura di Rocco Giudice; Ameno, Cartografia sensibile/Landina, a cura di Lorenza Boisi; 2020 - Comiso, Fondazione Gesualdo Bufalino, L’amaro miele, uscita del libro di poesie, a cura di Nunzio Zago, con i dipinti di Finocchiaro (personale); Roma, Museo Carlo Bilotti all’Aranciera di Villa Borghese, Le altre opere; 2019 - Milano, Mars (con Giulio Catelli) Cats love birds; Fusignano, Museo di San Rocco, Selvatico 14, a cura di Massimiliano Fabbri; 2018 - Roma, Galleria Andrè, Oltre il segno; Ameno, Museo Tornielli, Landina, a cura di Lorenza Boisi. 2017 - Vicenza, L-Officina e Galleria Ghelfi, Birds, a cura di Enrico Mitrovich; Roma, Galleria Andrè (con Laura Barbarini) Il verde è il nostro segno, testo di Carlo Fabrizio Carli; Civitanova Marche, Galleria Centofiorini (personale), testo di Ruggero Savinio; Selvatico 12, Foresta. Pittura Natura Animale, a cura di M. Fabbri – Forlì, Galleria Marcolini, a cura di Lorenzo Di Lucido. 2016 – Caltagirone, Scalamatrice 33, Esploratori da camera, con Maurizio Pierfranceschi; Castelfranco Veneto, Galleria Flaviostocco (con Giulio Catelli), testo di Lorenzo Canova; 2015 – Ragusa, Civica Raccolta Carmelo Cappello, Palazzo Zacco,

Il puro soggetto visto (personale), a cura di Andrea Guastella; Corrispondenze (con Calusca, testi di Ruggero Savinio e Marco Di Capua, itinerante); 2009 - Galleria Lo Magno (personale), testo di Stefania Portinari; 2005 – Paris, Galerie Arphil (personale), testo di Guido Giuffrè. Nel 2011 è stato presente con tre dipinti alla sezione veneta della 54a Biennale internazionale d’Arte di Venezia, a cura di Vittorio Sgarbi.

Ha illustrato per Menadito la poesia Il corno dell’araldo di Alfred Jarry e realizzato per Canecapovolto/Il libro unico, libro d’artista sulla poesia Eksperiment di Wislawa Szymborska. Nel 2009 è stato realizzato il video-documentario Il muro e le rose, di Sebastiano Pennisi e Zoltan Fazekas (Italia, 24 minuti).