Alessandro Gasbarri – Fenomenologia dell’ascolto
Ferri di cavallo, piatti di portata comune, reti, stadere, ombrelli, treppiedi, zappette, lamiere, fili metallici vari prendono la forma e l’anima della società che si evolve dimenticandosi del tempo necessario all’ozioso ascolto del sé, di una percezione sensoriale tutt’altro che visiva.
Comunicato stampa
Il 18 novembre alle ore 19.00 negli spazi del Mo.C.A. Studio, Alessandro Gasbarri inaugura la mostra “Fenomenologia dell’ascolto e decostruzione del tempo”.
Le sculture, nove in tutto, nascono come aggregazione degli oggetti metallici della vita domestica contadina, scollegati dalla loro obsolescenza e dal loro poco precisato motivo di accantonamento per essere riassemblati in una logica artistica che fa dell’analisi interiore e sociologica il motivo di unione delle varie parti.
Ferri di cavallo, piatti di portata comune, reti, stadere, ombrelli, treppiedi, zappette, lamiere, fili metallici vari prendono la forma e l’anima della società che si evolve dimenticandosi del tempo necessario all’ozioso ascolto del sé, di una percezione sensoriale tutt’altro che visiva.
Definire Alessandro Gasbarri uno scultore è di sicuro una forzatura, poiché lo scultore tende a togliere l’involucro che cela l’opera, mentre questo talentuoso costruttore rigenera i materiali dando loro un legame straziante e commovente. Egli stesso ha il coraggio di definirsi un criminale, sopraffatto dai sensi di colpa nei confronti di un mondo che guarda in un'unica direzione, senza fermarsi a pensare se ciò che sta facendo sia il motivo reale della propria esistenza. La consapevolezza di essere vivo si riscatta nello sfogo creativo che sono le opere finite, calde ancora della coscienza che la ha fuse insieme.
Giordano Renato Mele