Alessandro Piangiamore – Frangiflutti
Il titolo Frangiflutti si associa in modo piuttosto chiaro alla poetica di Piangiamore, da sempre orientato ad una funzione “riparatoria” dell’arte.
Comunicato stampa
Magazzino è lieta di annunciare Frangiflutti, la quarta mostra personale di Alessandro Piangiamore in galleria. La mostra segue Quaranta (2016), Testimone di fatti ordinari (2011) e Una questione privata (2007), e presenta opere inedite concepite e realizzate per questa occasione.
Il titolo Frangiflutti si associa in modo piuttosto chiaro alla poetica di Piangiamore, da sempre orientato ad una funzione “riparatoria” dell’arte, una sorta di escapismo non difensivo, di evasione (o filtro) dal flusso di immagini in cui viviamo la nostra attualità. Piangiamore riafferma, nel suo lavoro, la potenza dell’immaginazione in senso lato, la sua capacità di fermare, deviare, arginare il fiume di stimoli che erode la nostra capacità di analisi. È interessante come nella sua ricerca, l’artista non attinga ad un immaginario vero e proprio quanto al mondo naturale e al quotidiano, quindi a ciò che abbiamo costantemente sotto gli occhi, per rielaborarlo in una forma che ne stravolge la percezione.
Alessandro Piangiamore è nato a Enna nel 1976. Vive e lavora a Roma. Tra le sue mostre più importanti ricordiamo le personali Marango, organizzata da Magazzino Italian Art, New York nel 2018, La Chair des Choses (Une rose et quatre vents), Espace d’Arts Plastiques Madeleine Lambert, Venissieux (2018), e La Chair des Choses (Dans la poussiere, les abeilles et le petrole font la lumiere), Centre d’Art Contemporain La Halle Des Bouchers, Vienne (2018), Quaranta, Magazzino, Roma 2016, Primavera Piangiamore al Palais de Tokyo nel 2014, Tutto il Vento che c’è alla Galleria Civica Segantini di Arco (TN) nel 2013 e alla GAMEC di Bergamo nel 2011. Tra le mostre collettive, Le Songe D’Ulysse, Fondation Carmignac, Porquerolles (2022), What’s New?, Collezione Giancarlo e Danna Olgiati, Lugano (2020), Luogo e Segni, Pinault Collection – Punta della Dogana (2019), Da io a noi, Palazzo del Quirinale, Roma (2017), Time is out of joint, , La Galleria Nazionale, Roma (2017), The Lasting, La Galleria Nazionale, Roma 2016; Not really really, Frédéric de Goldschmidt collection, Brussels (2016), Par Tibi Roma Nihil, NOMAS Foundation, Roma 2016; Meteorite in Giardino, Fondazione Merz, Torino 2014; Sletto e Corso, XXI Biennal de Selestat, Francia 2013; ReGeneration, Macro, Roma 2012; Mutiny Seemed a Probability, Fondazione Giuliani, Roma 2010; Le 50 Lune di Saturno, Triennale di Torino 2008. Nel 2015 ha vinto la XVI edizione del Premio Cairo per l’arte italiana. Il suo lavoro è presente in numerose collezioni private e pubbliche tra le quali: Magazzino Italian Art, New York , Martin Margulies Collection, Miami, Frédéric de Goldschmidt Collection, Bruxelles, Collezione Giancarlo e Danna Olgiati, Lugano, European Central Bank, Frankfurt, Galleria Nazionale d’Arte Moderna, Rome, Museo Macro, Rome, Collezione Intesa Sanpaolo, Turin, Nomas Foundation, Roma, Fondazione Giuliani, Roma, Regione Lombardia, Milan, Urbano Cairo, Milan.