Alessandro Quaranta – Tracce di riflessione

Informazioni Evento

Luogo
MUN ANGE
via Umberto I, 48, Crissolo , Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al
Vernissage
04/08/2017
Artisti
Alessandro Quaranta
Curatori
G.A. Gilli
Generi
arte contemporanea, personale

Per l’immagine in cover courtesy e/static. Riflettere è un’esperienza profonda, dove qualcosa, ritenuto importante o significativo, viene ‘preso in carico’ dall’attenzione, se ne considera ogni aspetto, ogni variazione, e il risultato viene affidato ad una decisione, o alla memoria.

Comunicato stampa

Riflettere è un’esperienza profonda, dove qualcosa, ritenuto importante o significativo, viene ‘preso in carico’ dall’attenzione, se ne considera ogni aspetto, ogni variazione, e il risultato viene affidato ad una decisione, o alla memoria.
Ma riflettono anche le superfici, e queste riflessioni si traducono in flussi di immagini inviate ad un osservatore. Un processo che non ha fine, e che sembra lasciare indifferente la materia su cui si esercita: ogni traccia immediatamente scompare.
L’installazione qui proposta si sofferma proprio su queste tracce, fino a farne dei protagonisti. Una scodella piena d’acqua è collocata nell’ambiente esterno alla mostra, del quale registra – oltre al consueto affacciarsi di immagini sulla superficie – spostamenti d’aria e vibrazioni (il liquido contenuto nella scodella è stato annerito per accrescere l’evidenza del processo). Una minuscola videocamera analogica posta sopra la scodella trasmette le immagini ad un ‘altrove’ interno, proiettandole su di un foglio di carta oleata che enfatizza il processo, e nello stesso tempo ne palesa la labile fragilità.
Sono presenti nella mostra anche alcuni fogli ‘dipinti’ con l’olio, - tecnica minimale quant ’altre mai, che abbisogna, per rivelarsi, di conferimenti di luce dedicati.

Gli strumenti usati da Alessandro Quaranta sono, volta a volta, il video, la fotografia e l’installazione. La sua sensibilità artistica predilige contesti ed eventi ‘di margine’, spesso immateriali: di essi l’artista indaga lo sviluppo, o anche solo le possibilità di permanenza. Può trattarsi (come in questo caso) di oggetti, ma anche (come in vari video) di comunità montane colte nella loro silenziosa specificità.

Alessandro Quaranta vive e lavora a Torino.