Alessio Barchitta – Osanna (!)
Per la nuova stagione espositiva venerazioneMUTANTE, spazioSerra ospiterà opere site-specific che si trasformeranno nel corso della loro permanenza.
Comunicato stampa
OSANNA(!)
Personale di Alessio Barchitta
a cura di spazioSERRA
testo critico a cura di Balloon Project
dal 25 marzo alle 18.00 al 22 aprile 2021
stazione Lancetti del Passante ferroviario, Milano
Visibile gratuitamente durante gli orari di apertura del Passante ferroviario
spazioSERRA fa parte di Underpass, progetto di riqualificazione degli spazi all'interno delle stazioni del Passante ferroviario di Milano dedicati alla promozione di artisti emergenti. Underpass è inserito all'interno del Progetto DisseMIna, promosso da Le Belle Arti APS - Progetto Artepassante e finanziata dal bando “Luoghi di innovazione culturale – 2019” di Fondazione Cariplo.
Per la nuova stagione espositiva venerazioneMUTANTE, spazioSerra ospiterà opere site-specific che si trasformeranno nel corso della loro permanenza. L’intento è quello di creare mostre sempre differenti, che giorno dopo giorno si creino e si ricreino, in un’ottica di mutazione legata alle diverse tecnologie delle metodologie artistiche.
La prima mutazione è di Alessio Barchitta che indaga i temi dell’autenticità, della sua transitorietà e dell’incombenza del tempo. Il suo intervento sarà visibile da giovedì 25 marzo fino a giovedì 22 aprile presso la stazione Lancetti del Passante ferroviario a Milano.
«L’installazione site-specific è un’OSANNA(!) (da cui il titolo) – spiegano nel testo critico i curatori di Balloon Project, piattaforma di ricerca che si occupa di cultura visiva contemporanea dal 2012 - che si genera, si evolve e si trasforma in altro, grazie al susseguirsi di azioni reiterate che creano un cambiamento non controllato e non prevedibile. OSANNA(!) riprende simboli, gerarchie e azioni tipiche delle cerimonie religiose. Se l’officiante e i fedeli non prendessero parte alla liturgia, compiendo ciascuno il proprio compito, questa non esisterebbe, parimenti, se non ci fosse l’artista, il curatore, il pubblico, la mut-azione voluta da Barchitta non si realizzerebbe».
Barchitta, con del sale blu e bianco, traccia sul pavimento un motivo geometrico obbligato dalla conformazione architettonica di spazioSERRA. Al centro compare la scritta “vorrei ci fosse una frase a effetto, ma non ne valeva la pena, è già altro”: una tautologia, negazione di se stessa già dalla prima apparizione. Un automa vegetale vagherà per lo spazio fino all’esaurimento energetico, mischiando i colori, deformando il disegno, distruggendo la frase, tramite diverse azioni performative.
La ricerca di Alessio Barchitta mette in discussione il sistema dell’arte contemporanea in una costante diatriba tra causalità/casualità, legittimazione/autenticità, innescando così cortocircuiti tra il lavoro, l’autore e il pubblico. L’opera si crea da sé, a favore dello show, dunque chi è il soggetto/oggetto di questa installazione: l'azione, l'artista, il curatore, lo spazio, lo spettatore?
Alessio Barchitta (Barcellona Pozzo di Gotto, 1991)
Nel 2010 si trasferisce a Milano dove intraprende gli studi presso l’Accademia di Belle Arti di Brera che si concludono nel 2017 con diploma accademico di secondo livello in Arti Visive indirizzo pittura. La sua ricerca presta particolare attenzione alla scultura ma non esclude alcun media, ogni progetto viene sviluppato con materiali e mezzi più adatti al fine in relazione a tematiche in contrapposizione come: pubblico/privato – tragico/comico – stabilità/transitorietà.
SERRA è uno spazio espositivo non-profit che nasce con l’obiettivo di valorizzare il territorio milanese attraverso il lavoro dei giovani artisti, in un luogo, quello suburbano, non dedicato all’arte, dove l’arte diventa un incidente. Per la realizzazione della mostra hanno collaborato: gestione e implementazione del sito web Gianfrancesco Aurecchia, amministrazione e coordinamento Virginia Dal Magro, progettazione allestimenti e supporto tecnico Angelo Di Matteo, coordinamento comunicazione e social Massimiliano Fantò e Giacomo Lambrugo, gestione e manutenzione dei servizi digitali Nicolas North, fotografia Cristiano Rizzo, grafica Valentina Toccaceli.
Balloon Project è una piattaforma di studio e ricerca nell’ambito della cultura visiva contemporanea attiva dal 2012. Promuove e diffonde le arti visive attraverso progetti di curatela, comunicazione e micro-editoria indipendente. Si occupa anche di design, moda, musica, progetti intermediali, mantenendo sempre un approccio trasversale e dialogico. Per gli apparati critici di questo progetto espositivo hanno collaborato: Valentina Barbagallo, Bianca Basile, Giuseppe Mendolia Calella, Laura Cantale, Anna Papale, Alessandra Tomasello.