Alessio Girella – Xrays killed the Video Stars
Alessio è un artista poliedrico che spazia dai cortometraggi alla pittura più tradizionale e che, in questa mostra, sintetizza nei ritratti l’immaginario del Novecento, il secolo breve. Marylin Manson, John Wayne, Lovercraft, non sono personaggi, ma icone, nelle cui forme racchiudono i nostri sogni e le aspirazioni più profonde.
Comunicato stampa
Area 35, la giovane galleria milanese, fondata nel 2010 per iniziativa di Giacomo Marco Valerio e Sara Bramani Araldi all’interno di un cortile della vecchia Milano Navigli si dimostra sempre più una fucina di ricerca e sperimentazione, contrapponendosi a una cultura italiana sempre più vuota e fossilizzata, incapace di ripensare il Presente, sognare il Futuro, dialogare con la complessità della Vita.
In un mondo sempre più grigio e omologato, Area 35 mantiene il gusto dell’eresia e il coraggio di dar voce al Nuovo, nel tentativo di mostrare la realtà sotto aspetti diversi e inusuali, costringendo il visitatore a rimettere in discussione le sue idee e i suoi pregiudizi.
Nel suo rompere gli schemi, Area 35 propone XRAYS KILLED THE VIDEO STARS personale del giovane artista bergamasco Alessio Girella.
Alessio è un artista poliedrico che spazia dai cortometraggi alla pittura più tradizionale e che, in questa mostra, sintetizza nei ritratti l’immaginario del Novecento, il secolo breve. Marylin Manson, John Wayne, Lovercraft, non sono personaggi, ma icone, nelle cui forme racchiudono i nostri sogni e le aspirazioni più profonde.
Girella, a differenza di Warhol, non le esorcizza, ponendole in una dimensione atemporale, dove colore e ironia ne sterilizzano ogni forza eversiva, ma al contrario ne evidenzia la malinconia, specchio della condizione esistenziale che ci accompagna ogni giorno, e con la sua pennellata, il loro vitalismo, la forza caotica degli istinti a cui queste danno forma
Pittura che nobilita e trascende la materia e che rende lo smalto simile alla sottile tela su cui sono tracciati i sogni.
Analoga potenza alchemica è nelle opere del designer Dante Giuliani capace di trasformare ciò che scartiamo nella nostra vita in oggetti di inquietante bellezza e agile funzionalità.
Perchè Glee? Perchè Glee è Gioia, Allegria, Leggerezza e soprattutto perchè devi provarla, toccarla e accorgerti del particolare suono rilassante, delicato e curioso che rilascia nell’aria quando la sfiori....”glee glee glee!”
E’ l’esempio concreto di quell’antica metafora.
La pietra scartata dal costruttore è divenuta testata d’angolo.