Informazioni Evento

Luogo
FONDAZIONE SOZZANI
Via Enrico Tazzoli, 3, Milano, MI, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

martedì, venerdì, sabato e domenica, ore 10.30 – 19.30
mercoledì e giovedì, ore 10.30 – 21.00
lunedì, ore 15.30 – 19.30

Vernissage
16/02/2013

dalle ore 15.00 alle ore 20.00

Artisti
Alfa Castaldi
Generi
fotografia, personale

La mostra alla Galleria Carla Sozzani è una retrospettiva esauriente che presenta anche alcune immagini di nudo inedite e una sezione personale di fotografie che Alfa Castaldi scattò alla moglie, Anna Piaggi, importante giornalista di moda.

Comunicato stampa

ALFA CASTALDI

Fotografo curioso e completo, colto, Alfa Castaldi nella sua carriera professionale ha esplorato vari generi e tutti con grande passione e competenza.
Arriva, però, alla fotografia attraverso un percorso formativo fondamentale: nell’immediato dopoguerra studia storia dell’arte, suo maestro è Roberto Longhi che rivoluziona la critica d’arte in Italia.
Giovane brillante, milanese, il ritrovo obbligato è il Bar Giamaica di via Brera dove si riuniscono proprio coloro che diventeranno i migliori fotografi di un’epoca, da Ugo Mulas a Mario Dondero e Carlo Bavagnoli, oltre a pittori, scrittori, giornalisti che daranno vita al rinnovamento della cultura milanese.
Il virus della fotografia colpirà anche Afa Castaldi che abbandona gli studi d’arte tradizionali per un’arte tutta da scoprire.
Dapprima si dedica ai reportages nel sud del nostro Paese, poi Parigi, Londra, l’Algeria e infine la moda, gli still life, i ritratti, le sperimentazioni.

La mostra alla Galleria Carla Sozzani è una retrospettiva esauriente che presenta anche alcune immagini di nudo inedite e una sezione personale di fotografie che Alfa Castaldi scattò alla moglie, Anna Piaggi, importante giornalista di moda. Un omaggio particolare ad Anna, scomparsa di recente, che fu sua vera compagna di vita e con la quale condivise l’amore per una cultura autentica, costruita su letture assai dissimili, ma determinanti per arricchire una visione estetica.

Ed è proprio grazie ad Anna Piaggi che Alfa Castaldi si dedica alla moda, divenendo uno dei più versatili ed inventivi fotografi italiani.
Non si accontenta di riprendere abiti e modelle secondo i canoni tradizionali. È un ‘ricercatore’.
Già nel 1968, con Anna, realizza un servizio a Praga con gli abiti di Walter Albini, Ken Scott, Krizia, Jean-Baptiste Caumont, ambientandoli fra monumenti e dimore storiche come la casa natale di Franz Kafka. E’ la prima volta che un servizio di moda per una rivista italiana viene realizzato nell’Europa dell’Est.
Negli anni Ottanta svolge, per l’Uomo Vogue, quello che appare come un reportage antropologico sulle radici popolari dello stile maschile, la “Compagnia di Stile Popolare”.
E fra moda e analisi del quotidiano non vi è frattura. La sua curiosità lo induce a riprendere il "dietro le quinte" nelle redazioni di Donna, Mondo Uomo e Vanity; il backstage delle sfilate; i pranzi di lavoro tra stilisti, buyers e giornalisti, ma anche le fasi di produzione delle collezioni; ritratti di protagonisti del mondo della moda e del design come Giorgio Armani, Laura Biagiotti, Andrea Branzi, Michele De Lucchi, le Fendi, Gianfranco Ferré, Karl Lagerfeld, Ottavio e Rosita Missoni, Cinzia Ruggeri, Ettore Sottsass e molti altri. E ancora, i graffiti sui muri di Parigi.
Lo spirito del reporter non lo abbandona mai, anzi, si affina col tempo. Così le sue scelte diventano più sofisticate e la raffinatezza si coniuga con la sapienza nell’osservare i segni della fugacità dell’esistenza.

Giuliana Scimé

BIOGRAFIA

Nasce a Milano nel 1926.
Consegue la maturità al liceo classico Berchet di Milano.
Tra il 1947 e il 1952 compie studi universitari, senza laurearsi, presso le facoltà di architettura a Milano e, poi, di lettere e filosofia a Firenze, dove è allievo dello storico dell'arte Roberto Longhi.
Tra il 1954 e il 1961 frequenta a Milano l'ambiente intellettuale e artistico del quartiere di Brera e del bar Giamaica.
Si dedica alla fotografia di reportages e inizia a collaborare con L'Illustrazione Italiana e Settimo Giorno, pubblicando servizi sulla vita sociale milanese e su personaggi della cultura e del cinema. Su queste riviste appaiono anche reportage sul sud italiano, l'Europa del nord, Parigi, la colonizzazione francese in Algeria, le manifestazioni antinucleari in Inghilterra e le architetture di Le Corbusier in Francia.
Saltuariamente pubblica su Le Ore e Oggi.
Nel 1958 inizia a collaborare con Annabella, insieme alla giornalista Anna Piaggi.
All'inizio degli anni Sessanta collabora con Novità e continua ad avere rapporti di lavoro con la rivista anche dopo la sua trasformazione in Vogue Italia nel 1966.
Negli stessi anni, collabora con Linea Italiana e con il mensile Arianna.
Ne 1968, realizza per Arianna un servizio ambientato a Praga e dedicato alle creazioni di Walter Albini, Krizia, Ken Scott e Jean-Baptiste Caumont.
Dal 1969 amplia la sua collaborazione con Vogue Italia: servizi, campagne pubblicitarie e con gli appunti fotografici della rubrica intitolata "Box". Quest'ultima sarà l'antesignana di "D.P." – le doppie pagine di Anna Piaggi per Vogue – collage creativi, realizzate accostando frammenti di carta, tessuti e fotografie di oggetti scattate da Castaldi.
Apre il proprio studio a Milano.
Nel 1971, nella rubrica "Il punto di vista di Vogue" pubblica l’immagine degli hot pants di Krizia, scelta come copertina per il catalogo della retrospettiva "Krizia, una storia" (1995).
Dagli anni Settanta, collabora con L'Uomo Vogue, Vanity, Vogue Bambini, Vogue Sposa, senza legarsi in modo esclusivo al gruppo Condé Nast, ma lavorando come freelance anche per Amica, Panorama e L'Espresso
Pubblica i libri: "I mass-moda: Fatti e personaggi dell'Italian look" (1979), con testo di Adriana Mulassano e prefazione di Anna Piaggi; "L'Italia della moda" (1984), con testo di Silvia Giacomoni.
Nel 1984 il lavoro di Castaldi per Vogue è esposto a Milano in occasione della mostra ‘20 anni di Vogue Italia 1964-1984’.
Nel 1994, l'Associazione fotografi italiani professionisti gli assegna il premio per la ricerca e dedica alla sua memoria il libro "Per la fotografia di ricerca: Premio AFIP/ADCL 1996. Nel testo introduttivo, si legge: "Attraverso un lungo percorso fotografico, Alfa Castaldi diventò una figura chiave della fotografia italiana degli anni Sessanta, Settanta e Ottanta, restandone al tempo stesso un consapevole outsider.

Tra le sue grandi qualità ricordiamo lo spirito libero e intellettuale delle origini, un'istintiva curiosità per l'immagine, sense of humour e un grande piacere personale per la fotografia di ricerca. La storia della fotografia di moda si era aggiunta, nel corso della sua carriera ai molteplici interessi culturali e negli ultimi anni era diventata per lui materia di insegnamento. Rivisitando le immagini dei grandi protagonisti della fotografia di moda, Alfa sapeva trasmettere ai suoi allievi un patrimonio di conoscenza, di esperienza personale e di gusto per l'immagine. Le sue analisi critiche e la sua profonda cultura fotografica sono state, per i suoi giovani allievi, altrettanti stimoli a portare avanti nuovi messaggi creativi".

Muore a Milano nel 1995.

Il suo archivio è raccolto e conservato dal figlio Paolo presso la Blue Box di Certaldo, in provincia di Firenze. Le immagini, consultabili all’indirizzo www.alfacastaldi.com, sono una selezione dalle circa 12.000 immagini archiviate negli ultimi anni.