Alfio Giurato – Il Nuovo Stato

Informazioni Evento

Luogo
ROMBERG ARTE CONTEMPORANEA
Viale Le Corbusier , Latina, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

martedì - sabato 16/19,30 (su appuntamento)

Vernissage
26/09/2021

ore 11

Artisti
Alfio Giurato
Generi
arte contemporanea, personale

Romberg Arte Contemporanea apre la nuova stagione espositiva con la personale di Alfio Giurato (Catania 1978).

Comunicato stampa

Ripartire dall’umanità.
Ripartire dalla pittura.
Ripartire da uno schieramento che è la consapevolezza del popolo verticale e la coscienza degli sguardi orizzontali.
Vibra in silenzio il corteo di quanti scelgono l’azione e mai la rassegnazione, in bilico morale tra i verticalismi sociali del rito collettivo e la linea orizzontale degli occhi coraggiosi.

Romberg conferma il suo rapporto privilegiato con la pittura italiana, in particolare con le centralità di un corpo narrativo, geneticamente fluido secondo i codici del presente, sfaccettato per mostrare le nostre fratture emotive. Alfio Giurato sceglie la via di un dipingere ibrido, in bilico tra materia ed evanescenza, compattezza e spaccatura, nitore e caos. Pittura metabolica, traccia istantanea di trame sociali e culturali, segnale espressivo di una società che prova a fermare l’istante metafisico, lasciando alla pittura la registrazione dell’invisibile (o del meno evidente).

Una panoramica di sei metri che trattiene radici profonde nell’Ottocento italiano, verso le fiumane socialiste di Pellizza da Volpedo, verso una pittura di masse che abbraccia la realtà in divenire ma anche le nature fluide del nuovo essere, il progresso ambizioso, l’empatia come diktat di salvezza. Un quadro imponente (assieme ai “figli” più piccoli in mostra) che è una dichiarazione d’amore per la pittura, una geografia drammaturgica di ossa, muscoli e sinapsi figurative; uno squarcio epico sull’umanità, ambizioso e teatrale nel rito espositivo, sorta di pietra sanguinante che alza il pathos collettivo (e connettivo).

Alfio Giurato ha coscienza dei volumi plastici, sente le tre dimensioni del corpo in uno spazio baconiano, compresso, oscuro come la dissoluzione dei sentimenti. La sua è una pittura di forze centrifughe, dove la tecnica echeggia l’idealismo di Cézanne mentre capta la natura fotografica dei corpi attuali, la loro potenza universale, il loro destino esemplare.

Il Nuovo Stato riparte dall’immaginazione, dall’immagine, dalla pittura…

Il Nuovo Stato supera la “glaciazione” sociale della pandemia, ritrovando nella sua umanità vigilante l’orizzonte della consapevolezza morale, del ciclo evolutivo, di un futuro che sta cambiando le nostre strategie d’esistenza.