Alfio Sorbello – Spazi visivi

Informazioni Evento

Luogo
PALAZZO COMUNALE
Piazza Libertà 1, Arezzo, Italia
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Date
Dal al

da lunedì a venerdì 8.30-13.00 martedì e giovedì 15.15-17.45

Vernissage
13/01/2012

ore 17

Artisti
Alfio Sorbello
Generi
arte contemporanea, personale

Architetture di edifici in costruzione, strade urbane, passaggi pedonali su cui camminano gruppi di persone, ritmate dallo scandire dei semafori, rappresentano per l’artista dei flashback dai quali poter attingere dal passato e rielaborare sulla tela.

Comunicato stampa

Spazi visivi è il titolo della prima mostra per l'anno 2012 dell'artista catanese Alfio Sorbello all'interno del Loggiato del Palazzo dei Priori di Arezzo. Attraverso un'attenta selezione di opere l'artista in questa mostra vuole ripercorrere, in chiave del tutto personale, un'efficace e puntuale analisi dell'animo umano e l'osservatore non potrà fare a meno di riflettere sul rapporto tra gli uomini, la storia e il paesaggio che lo circonda. Architetture di edifici in costruzione, strade urbane, passaggi pedonali su cui camminano gruppi di persone, ritmate dallo scandire dei semafori, rappresentano per l'artista dei flashback dai quali poter attingere dal passato e rielaborare sulla tela.

Opere come Passanti (2008), Ciclone (2010) o Energia (2008) si contrappongono ad altre di segno prettamente psicologico dove la voglia di svincolarsi da una società a volte opprimente e omologata, pensiamo all'opera Verso il nulla (2007), porta l'artista al continuo bisogno di evasione e allo stesso tempo alla volontà di "sospendersi" da ogni sorta di scenario contemporaneo. Il volo (2011), Ombre rosse (2001) e Il mondo allagato (2010) sono opere nelle quali come in una sorta di abbandono nostalgico Sorbello consegna alla società il desiderio utopico di libertà, scegliendo uno scenario più limpido dove appunto gli spazi visivi non hanno confini e l'elemento dell'aria in continuo movimento offre all'artista la possibilità di indagarlo immaginando una dimensione inusuale come quella del volo. Il tratto pittorico fluido e spontaneo condotto con un pizzico di fantasia rende i paesaggi siciliani accomunabili alle grandi metropoli. Geometrie taglienti, ombre perdute fanno si che dalla quiete apparente fatta di scorci suburbani liquefatti, vedi Periferie (2001), emerga un mondo surreale quasi evanescente ma non per questo meno interessante da approfondire e forse da fantasticare con il pubblico. Avulse dal corpus principale delle opere ma altrettanto importanti in termini espressivi sono le due tele La carretta della speranza (2006) e Nudo (2008). Differenti nell'impostazione tematica ma accomunate dallo stesso significato. In entrambe vi si racchiude il dramma dell'essere umano, risolto attraverso un'intensa e raffinata composizione pittorica dove l'accentuata vivacità dei colori conferisce ai soggetti rappresentati la dignità inizialmente perduta. ©Barbara Rossi Curatrice della mostra