Alfonso Borghi – L’Olimpo della materia
Una pittura che vede l’autore immerso in una ricerca visionaria, alla ricerca dei substrati della pittura, alla ricerca della poesia oscura del mito, di una musicalità osmotica e sinestetica. Luciano Caramel, a tal proposito, ha parlato di musica del colore.
Comunicato stampa
La Provincia con la mostra dedicata ad Alfonso Borghi (Campegine, 1944), allestita alla Casa del Mantegna, approfondisce e mette a fuoco un percorso estetico che - come sottolinea Francesca Zaltieri (vicepresidente della Provincia) - «colpisce per l’energia e la forza della qualità artistica. È per questo che la rassegna che nasce dalle nostre scelte, dal lavoro prezioso del nostro staff, cerca di operare per calibrare, nella misura degli spazi severi e razionali ideati dal grande umanista, una iniziativa in grado di esprimere un forte sentimento della contemporaneità. E tutto questo impegno è indirizzato a partecipare dello sforzo collettivo che vede, in questo 2016, Mantova Capitale italiana della Cultura».
Con la rassegna dedicata ad Alfonso Borghi, siamo di fronte a pittura neo-informale fatta di astrazione, di gesto, di materia, di forza espressiva, di soggettività dirompente: una pittura che vede l’autore immerso in una ricerca visionaria, alla ricerca dei substrati della pittura, alla ricerca della poesia oscura del mito, di una musicalità osmotica e sinestetica. Luciano Caramel, a tal proposito, ha parlato di musica del colore.
Come sottolinea ancora Francesca Zaltieri «la materia di Alfonso Borghi porta alla luce un colore vivo, brillante, saturo smaltato e prezioso con accordi quasi musicali: squillanti e briosi».
Ed è per questo che, in mostra, nelle sue opere - in un rigoroso percorso costituito da trentacinque dipinti e quattro sculture - sono condensate una serie di immagini che danno forma a passioni umane, immagini esaltate dalle regole dell’armonia, quelle che gli hanno consentito di appropriarsi della lezione informale della pittura energetica e gestuale dei prediletti Vedova, De Kooning e Pollock per trasformarla in strumento capace di creare un’espressione figurativa originalissima. Tra stupore e meraviglia, si mostrano opere che parlano di una visione ottimisticaa dell’arte, opere che sembrano dipinte quasi con una immedesimazione nei segni e nelle materie di Mathieu, Fautrier, Wols, Hartung. E tutte le opere nascono felici, senza sforzo, senza contraddizione della materia e con una sua sapiente elaborazione. E sono opere che diventano racconto, intuizione, compassione e compartecipazione, fino alla immedesimazione da parte dell'occhio e dell'animo di chi guarda.
Nel riassumere la personalità dell’artista Giammarco Puntelli - il curatore - parla di un autore che ha esposto in tutto il mondo, da Parigi a San Francisco, di un «artista che oggi si propone, in Italia, come protagonista di un neo-informale materico il cui valore artistico è palese. Alla fine - conclude - emerge la figura di un artista che tramuta ogni emozione nel codice della pittura, che traduce il sentimento nella vibrazione del colore, che ci narra di esistenze e di idee con l’alfabeto segreto di un filosofo che lascia messaggi comprensibili solo alla nostra anima».
Sono decine le monografie dedicate al suo lavoro pubblicate dall’Editoriale Giorgio Mondadori. Recentemente si segnalano come sue mostre evento quelle a Palazzo Medici a Firenze e alla Rocca Paolina a Perugia. Borghi è stato poi fra i protagonisti di Expo 2015 con tre mostre fra collettive e personali. Il suo lavoro è regolarmente atteso da collezionisti, importanti aziende simbolo per l’Italia come Lamborghini. Musei, istituzioni, fondazioni e chiese acquistano spesso sue opere per mostrare la migliore arte italiana nel mondo.